Il calcio europeo, un po’ a tutte le latitudini del continente, sta cominciando pericolosamente ad andare verso una direzione: nei maggiori campionati, ma anche in quelli meno prestigiosi, una squadra cannibalizza tutte le altre, così che non c’è storia sin da settembre e ci si ritrova a veder festeggiare titoli già a marzo. Sul finire del mese più pazzo dell’anno sono solo tre i tornei in cui c’è ancora incertezza su chi sarà campione fra qualche settimana: si tratta della Premier League inglese con tre/quattro squadre ancora potenzialmente in corsa (favorito il Manchester City, poi il Chelsea, il Liverpool e l’Arsenal), della Liga spagnola (bagarre completa tra Atletico Madrid, Real Madrid e Barcellona) e della Pro League belga (stanno per cominciare i cervellotici playoff con Standard Liegi leggermente avanti a Club Brugge e Anderlecht).
Nel resto dell’Europa è praticamente già fatta, ma in molti casi manca ancora l’ufficialità: sono a un passo dal titolo il Benfica in Portogallo, l’Ajax in Olanda, il Paris Saint Germain in Francia, il Fenerbahçe in Turchia e come ovvio la Juve in Italia; in tre casi poi è già tutto nero su bianco e si cominciano dunque già a riempire delle caselle circa le partecipanti alla prossima Champions League. La Bundesliga, che nel recente passato regalava sorprese a iosa (hanno vinto squadre come Wolfsburg, Werder Brema e Stoccarda), di fatto non è mai cominciata col Bayern Monaco di Guardiola che le ha vinte tutte (e pareggiate appena 2) segnando 79 gol e subendone la miseria di 13, un cammino tanto trionfale quanto al limite dell’indecenza; nemmeno un briciolo di competizione anche nella Super League greca, l’Olympiakos ha festeggiato il 41esimo scudetto addirittura a metà marzo e solo ad ufficialità acquisita ha cominciato a perdere (complice anche la delusione Champions).
Ieri sera al club delle regine di inizio primavera si è aggiunto anche il Celtic di Glasgow che da quando sono falliti i cugini cittadini dei Rangers praticamente vincono senza sudare in Scozia; ieri 5-1 sul campo del Partick Thistle e 45esimo titolo in tasca, una cavalcata senza avversari con una sola sconfitta, per altro recente, contro l’Aberdeen secondo, 27 vittorie e 3 pareggi, una montagna di gol fatti col centrocampista Kris Commons autore di ben 22 reti. Insomma, come è facile intuire la competizione non è di casa nelle più importanti leghe europee con quelle dieci-dodici big che passeggiano e le altre che non possono che mangiare la polvere: che ci si stia avvicinando sempre di più alla definizione di un super campionato europeo come vaneggiato da tempo da alcuni potenti del calcio? A queste condizioni parrebbe l’unica soluzione percorribile per ravvivare stagioni dal copione già scritto ai quattro angoli del continente.
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