Javier Zanetti è sulla via del recupero: Walter Mazzarri aspetta il capitano a braccia aperte, convinte oche possa ancora dare il suo importante contributo a questa Inter che ha un punto in meno rispetto a quella dello scorso anno di Andrea Stramaccioni. L’argentino sta bruciando le tappe e molto probabilmente recupererà dall’infortunio al tendine d’achille più in fretta del previsto. Saranno comunque gli ultimi mesi da calciatore per Zanetti, che a fine stagione appenderà le scarpette al chiodo all’età di 40 anni. Lo attende un posto da dirigente nell’Inter di Thohir, anche se ancora non è chiaro di cosa si andrà ad occupare.

Pochi mesi all’addio, dunque, tempo di bilanci per il capitano di tante battaglie: il tutto sarà racchiuso in un’autobiografia scritta a quattro mani con Gianni Riotta, che ne ha raccolto le confessioni, gli aneddoti e le vicende umane dentro e fuori dal campo. Si parla di ex allenatori  e allora come non tornare sul fallimento di Marcello Lippi, che dopo aver vinto tutto alla Juventus, sbarcò in nerazzurro fallendo però miseramente. Nel suo libro, Zanetti racconta che Lippi gli disse che quando allenava la Juve gli interisti avevano sempre paura della Vecchia Signora. Il capitano lo contraddisse: “Con rispetto e franchezza, e lo rifarei”, ammette Zanetti, che poi non ci mette tanto ad individuare il peggior allenatore dell’Inter da quando è lui è sbarcato alla Pinetina:

“Con altrettanta onestà, senza rancore o risentimento alcuno, dico che Marco Tardelli dei tanti allenatori che ho visto, dal campetto di terra battuta di Disneyland alla furia del Santiago Bernabeu, è stato il peggiore. Peggiore in tutti i sensi, come uomo e come tecnico… Tardelli è scarso…I suoi allenamenti non sono da squadra che vuole vincere”, racconta Zanetti.

Oltre a Lippi e Tardelli, in nerazzurro fallirono tanti altri allenatori che venivano da successi altrove: tra loro, anche Rafa Benitez, che ora sta facendo molto bene al Napoli.

“Non ha legato con l’ambiente interista, non so bene il motivo quale sia stato, è uno di quei feeling che non riescono a scoppiare, malgrado il reciproco rispetto”, ha aggiunto capitan Zanetti.

In realrà, Benitez raccolse i cocci di una squadra spremuta e che non venne ritoccata sul mercato. Difficile pensare che un altro tecnico avrebbe potuto fare meglio.

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ultimo aggiornamento: 14-10-2013