Fin qui osannata da tutti – media, dirigenza e tifosi – l’Inter di Mazzarri ha avuto un brusco risveglio con la sconfitta rimediata lo scorso weekend contro la Roma, per giunta tra le mura amiche. Che il tecnico toscano ex Napoli stia facendo un grande lavoro nessuno lo mette in dubbio, ma forse l’entusiasmo d’inizio stagione è stato eccessivo. Qualcuno, addirittura, trova molte somiglianze con il ‘film’ già visto lo scorso anno durante la gestione Stramaccioni: tutti ad osannare un’Inter solida e vincente, ma di fronte ai primi ostacoli duri… si è sciolta come neve al sole.

Analizzando l’inizio di stagione della squadra di Mazzarri, non può non essere evidenziato il fatto che i nerazzurri hanno goduto di un calendario favorevole. Dopo aver battuto in Coppa Italia il modesto Cittadella, in campionato l’Inter si è sbarazzata facilmente di Genoa, Catania e Sassuolo, tre compagini che fin qui hanno dimostrato di essere le maggiori indiziate per scendere in cadetteria. Poi c’è stato il pareggio con la Juventus, celebratissimo, e la vittoria nei confronti di una Fiorentina menomata dalle numerose assenze, su tutti quelle di Cuadrado, Gomez e Pizarro. Nelle ultime due gare, infine, sono giunti il pareggio con il Cagliari a Trieste e la sconfitta casalinga contro la Roma di Rudi Garcia.

L’Inter di Mazzarri, fin qui, ha collezionato 14 punti in 7 giornate, con 16 gol fatti (di cui 7 in un’unica gara, al Sassuolo) e  6 subiti. Stramaccioni, lo scorso anno di questi tempi, aveva messo in cascina 15 punti, uno in più di Mazzarri, incassando lo stesso numero di reti (6) e mettendone a segno 11. Inoltre, l’Inter di Stramaccioni partecipava all’Europa League, che nelle prime giornate ha tolto energie e risorse vitali per le gare di campionato. Per ora, dunque, il fatto di non avere le coppe non sta per nulla giovando al club che presto diventerà del magnate indonesiano Thohir.

Analizzando la situazione con equilibrio e meno ‘pancia’, dunque, si potrebbe dire che l’Inter di Mazzari ha fin qui dimostrato di avere più chiarezza di idee rispetto a quella di Stramaccioni, ma il gioco e i dati statistici non sono quelli che tutti si aspettavano. Al di là del fatto di non aver fatto numericamente meglio di Stramaccioni, rimane la grossa difficoltà a fare la partita: i nerazzurri sono bravi a difendere e ripartire, ma se devono impostare una gara sull’offensiva, sono dolori.

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