
Sinner-Alcaraz, terremoto nel tennis: "Solo cavolate" - Calcioblog.it (Screen Youtube)
Due generazioni, due filosofie, due talenti puri. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz hanno acceso il Foro Italico nella finale degli Internazionali d’Italia, confermando di essere molto più di semplici rivali.
I due giovani infatti sono i protagonisti di un’era che ha già preso il posto di quella dei giganti. Il match, durato un’ora e mezza, è stato il riflesso delle condizioni attuali e delle prospettive: un primo set tirato fino al tie-break, poi la resa del tennista italiano, apparso ancora in cerca del pieno smalto dopo i tre mesi di sospensione. Sinner, rientrato con ambizione e dignità, ha dato battaglia nel primo parziale, ma si è arreso alla potenza e alla solidità di un Alcaraz in versione deluxe.
Dopo aver annullato due set point, lo spagnolo ha preso il comando e chiuso la partita con un secondo set dominato: 6-1. Una vittoria che ha consegnato allo spagnolo il suo primo titolo romano e il 19° della carriera, e che lo consacra come il quinto tennista capace di vincere tutti i Masters 1000 su terra battuta. Ma oltre al tennis, c’è stato anche spazio per una narrativa più profonda, quella delle emozioni, dei ritorni e delle tensioni non dette.
Bertolucci choc, Alcaraz e Sinner gelati: “Guerra o amicizia”
Tra le voci più autorevoli del panorama tennistico italiano, quella di Paolo Bertolucci ha fornito la lettura più lucida del match e del momento vissuto da Sinner. Intervistato da Fanpage, l’ex capitano di Coppa Davis ha riconosciuto i meriti dello spagnolo, senza sminuire quanto fatto dall’altoatesino: “Quando sali di livello, arriva l’esame vero. E l’esame era Alcaraz”. Sinner ha tenuto per oltre un’ora, poi il calo, fisico e mentale, era quasi inevitabile. Era venuto a Roma al buio, ha giocato una finale. Meglio di quanto si aspettasse. Sa bene che anche al 100%, si può perdere contro questo Alcaraz – ha aggiunto Bertolucci, evidenziando la caratura dell’avversario e l’impresa di Jannik, che ha evitato il torneo di Amburgo per prepararsi al meglio per il Roland Garros.

Sulle polemiche emerse in merito ai rapporti tra i due tennisti, l’ex tennista è stato categorico: “La gente cerca la guerra o l’amicizia, ma non è così. C’è rispetto, e tanta rivalità. Il resto? Tutte cavolate”. Un giudizio netto, che spazza via le illazioni sui mancati messaggi da parte di Alcaraz durante la squalifica di Sinner: “Non c’è nulla di strano. Cercano polemiche dove non ci sono”. Con la consueta franchezza, Bertolucci ha restituito una verità semplice eppure spesso ignorata: nel tennis non servono toni forzati per raccontare il valore di una sfida. Serve solo riconoscere il talento e il coraggio, da entrambe le parti della rete.