I fischi, i cori e lo stadio che si svuota nei minuti finali. Juventus-Atalanta ha segnato, probabilmente in modo definitivo, la rottura tra Thiago Motta e la tifoseria bianconera. Dopo settimane di risultati altalenanti e un gioco che non convince, la pesante sconfitta per 4-0 contro i bergamaschi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Quella contro la Dea è la peggiore sconfitta casalinga della Juventus negli ultimi 60 anni, un record negativo che ha scatenato la furia del popolo bianconero. Dopo il match, i tifosi hanno invaso i social con un chiaro messaggio: Motta deve lasciare la Juve. L’hashtag #MottaOut è diventato rapidamente virale, riempiendo le bacheche dei sostenitori juventini.
I commenti su Twitter, Instagram e Facebook sono tutti dello stesso tenore: “Motta Out”. I tifosi non si spiegano la gestione della squadra, la mancanza di reazione ai momenti difficili e soprattutto le scelte discutibili del tecnico.
C’è chi paragona la situazione attuale alla contestazione che portò all’addio di Massimiliano Allegri, e chi addirittura rimpiange l’ex allenatore: “Nessuno chiede scusa ad Allegri?”. Qualcuno ironizza: “La Juve agli juventini”, riferendosi al passato interista di Motta.
Il malcontento è esploso anche nei sondaggi online: su WhatsApp, il canale di Tuttosport ha chiesto ai tifosi se Motta debba essere esonerato. La risposta? Un plebiscito: quasi il 90% ha votato sì. Un segnale chiaro di una rottura ormai insanabile.
La Juventus si trova ora in una situazione complicata. La lotta per un posto in Champions League è ancora aperta, ma l’ambiente è incandescente. Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia e i troppi pareggi in campionato, la fiducia nei confronti di Motta sembra ormai ai minimi storici.
A pesare sulla crisi ci sono anche scelte discutibili nella gestione della rosa. Danilo, capitano e leader dello spogliatoio, è stato messo da parte con troppa facilità, mentre giocatori come Koopmeiners, apparsi fuori dal gioco, continuano a essere titolari. E poi c’è il caso Vlahovic, prima sempre in campo e poi relegato in panchina con l’arrivo di Kolo Muani.
Infine, circolano voci su una spaccatura interna: secondo alcune indiscrezioni, un giocatore bianconero avrebbe confessato a un amico: “Non lo sopporto, e non sono l’unico”.
Nonostante il caos, il club per ora non ha preso decisioni drastiche. La squadra ha ripreso gli allenamenti senza cambiamenti nel programma, e dalla società tutto tace. Ma la protesta continua, e il clima intorno a Thiago Motta è sempre più teso. Il tecnico riuscirà a ribaltare la situazione o il suo destino è già scritto?
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