Dreis Mertens, uno dei volti nuovi del Napoli di Benitez, si è presentato ieri ai tifosi con la sua prima conferenza stampa in azzurro dal ritiro di Dimaro. Il giocatore è appena arrivato in Italia, lo scorso anno giocava in Olanda con il Psv Eindhoven, ma sembra avere già le idee molto chiare e non vede l’ora di cominciare questa nuova avventura che rappresenta evidentemente un’occasione importante per la sua carriera. La scelta del club partenopeo è stata fatta con il cuore ma anche con la testa, vuole presto diventare protagonista, di certo non è venuto in Italia per fare il gregario:

Non parlo ancora italiano, ma lo imparerò presto, ci tengo a farmi capire. Seguivo il Napoli da tempo e l’ho studiato alla tv: ha una gran bella maglia e ha il suo punto di forza nel gruppo. Venire qui è stata anche una scelta di cuore. Spero di poter giocare a sinistra, negli ultimi 5 anni ho giocato in questa posizione nel Psv, ma sono pronto anche a cambiare. Non sono venuto qui per stare in panchina, spero di essere importante. Sono orgoglioso e fiero di poter lavorare con Benitez ed entusiasta di poter giocare la Champions League.

In questi primi giorni di ritiro ha già avuto modo di iniziare a familiarizzare con i nuovi compagni, sarà importante anche questo per riuscire ad ambientarsi al meglio nella Serie A, un campionato molto diverso dall’Eredivisie olandese. Al belga non manca l’ambizione e si sbilancia già con un pronostico, dal suo primo anno italiano si aspetta almeno 10 gol, ma spera di arrivare anche a raggiungere quota 20:

Con Insigne non ci può essere rivalità, è una persona che mi piace, abbiamo avuto modo di scambiare qualche battuta, è una persona molto piacevole. Non tutti parlano inglese, ma con tutti c’è uno scambio sia dentro che fuori dal campo. Come penso di adattarmi alla Serie A? Per me è un grande passo. Ero pronto a lasciare l’Olanda e spero di fare il meglio possibile. Di reti sono abituato a segnarne tante e conto di ripetermi in serie A: punto a un bottino di 10-20. Ma so che devo aiutare anche la difesa, sono in grado di far gol. E saranno importanti gli assist decisivi. Negli ultimi due anni il mio score è stato di 21 gol e 16 assist la prima stagione e di 16 reti e 21 assist la seconda.

E poi, per far capire di essere già entrato nello spirito partenopeo indica anche qualche vorrebbe che fosse la sua prima vittima, non è difficile indovinare verso chi va il suo pensiero. Ma da lui i tifosi si aspettano anche che sia in grado di far dimenticare, e in fretta, Edinson Cavani e il belga si augura di riuscirci giocando con continuità anche perché deve difendere anche il suo posto in nazionale:

I tifosi mi chiedono di segnare alla Juve, evidentemente non gradiscono molto questa squadra… Speriamo. I tifosi sospirano anche perché non sono più un loro avversario? Fa piacere. Con Benitez ho trovato una squadra molto forte, spero davvero di poter migliorare la squadra. Ho giocato contro Cavani con L’Utrecht, chiaro che sia un ottimo giocatore, ma non è il solo, ce ne sono tanti in squadra. Siamo in più di uno, tutti dobbiamo contribuire. Sinceramente ho sempre giocato col 14, non mi interessa la maglia numero 7. Di sicuro non sono venuto qui per stare in panchina, spero di essere importante. Sono orgoglioso e fiero di poter lavorare con Benitez che insieme al Napoli mi ha voluto fortemente.

Mertens poi racconta che nella sua scelta hanno influito molto i consigli del suo connazionale Nainggolan che gli ha parlato molto bene del nostro campionato e ovviamente del Napoli, che della Serie A è stata quest’anno la seconda forza. Il belga dice di non avere modelli a cui si ispira anche se riconosce che Ribery è un giocatore bello da vedere in campo e da cui lui stesso ha imparato molto. L’ex Psv predilige giocare come esterno di sinistra nel tridente d’attacco, anche se il suo piede naturale è il destro, è dotato di ottima tecnica e anche di un buon tiro, ma soprattutto di un’eccellente visione di gioco, lo dimostrano i tanti assist confezionati in Olanda. Ora però, prima dei gol, il primo obbiettivo è però quello di imparare l’italiano per potersi calare al meglio in questa nuova realtà.

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ultimo aggiornamento: 15-07-2013


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