Morten Hjulmand

Oggi Morten Hjulmand compie 24 anni. Vive a Lecce da poco meno di mille giorni ed è uno dei gioielli acquisiti nell’ultimo periodo

Oggi Morten Hjulmand compie 24 anni. Vive a Lecce da poco meno di mille giorni ed è uno dei gioielli acquisiti nell’ultimo periodo che meglio rivela la bontà del lavoro fatto da Pantaleo Corvino, espressa dallo stesso direttore dell’Area Tecnica del club con questa formula nella conferenza stampa del 2 settembre 2022: «In questi due anni, tra Primavera e grandi, abbiamo fatto 135 operazioni, in media una ogni tre giorni. Quante società al mondo possono dire di aver fatto questo lavoro? Io voglio vedere i risultati». Nel caso del giovane danese, l’efficacia dell’operazione la si potrà misurare magari anche a breve, perché al primo anno in Serie A è stato talmente bravo che non è un’esagerazione definirlo come il principale artefice della salvezza del Lecce, arrivata con un breve margine di sicurezza rispetto alla scadenza naturale. E Morten, nonostante giochi in un club di provincia, ha fatto così bene da estendere la sua fama ben oltre il nostro Paese. Non ci sarebbe da stupirsi nel vederlo presto altrove.

Se e quando si avvererà il passaggio a un club di prima fascia, che sia italiano o straniero, sicuramente il Lecce incasserà un buon numero di milioni. Per fare una plusvalenza – reale, realissima, è bene precisarlo ormai – ne basterebbe anche solo uno, visto che per acquisirlo i salentini hanno speso 170mila euro. Insomma, una di quelle operazioni che non faranno che perdurare il mito di Pantaleo Corvino scopritore di talenti. Una voce che andrebbe iscritta a bilancio, anche se i numeri sono un po’ troppo prosaici per costruirci dei racconti di un certo spessore.

In realtà il giocatore un obiettivo ce l’ha. O meglio: a suo tempo elesse la provincia italiana e la Serie B al posto di offerte dalla Bundesliga convinto che fosse l’opzione giusta per crescere. Anche perché si trovò davanti una società fortemente determinata nel volerlo: «Dopo aver parlato con Corvino, abbiamo avuto una lunga e bella conversazione sul mio ruolo, sulle mie potenzialità ed utilità in ottica Lecce. Ho subito capito che si trattava di un’occasione da non lasciarmi sfuggire. Mi ha fatto presente le loro ambizioni, ed hanno un gran piano per me. Dunque non ci ho pensato su due volte per dire di sì al Lecce. Ho un lungo accordo con il Lecce, e questo vuol dire che il club crede tanto in me e questo mi dà una grande fiducia. Ma vuole anche dire che io dovrò dare molto indietro al Lecce». Oggi, per la precisione pochi mesi fa, dopo una stagione nel calcio che conta piena di partite convincenti, a La Gazzetta dello Sport ha svelato il suo desiderio: «Sono pazzo della Premier League. Sono un tifoso dell’Arsenal. Arteta in due anni ha cambiato tutto, la mentalità, ora giocano benissimo. Grande intensità, maggiore rispetto alla Serie A, che mi piace moltissimo, perché ci sono giocatori di straordinaria qualità».
Idee chiare, grande senso di responsabilità: anche per questo, nonostante la giovane età, Morten è diventato il capitano del Lecce: «Mi piace, ma penso a fare il calciatore. Contro il Cittadella, in Coppa Italia, non era ancora stato deciso nulla, poi mi è stata data la fascia alla prima con l’Inter. L’allenatore Baroni mi ha detto: “tu sei il capitano”. Farlo significa esserci sempre, ma qui c’è anche altra gente con forte personalità».
Personalità è una parola chiave: nel suo primo anno in A la tira fuori in una serie di partite notevoli. Le due trasferte in Campania, col pareggio sul campo della squadra che vincerà il campionato e la vittoria a Salerno

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ultimo aggiornamento: 25-06-2023


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