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Derby d’Italia: colpo di grazia o speranza Champions

37a partita di Serie A, allo Juventus Stadium si gioca il Derby d’Italia: Juventus-Inter.

L’Inter si presenta al match con una settimana alle spalle movimentata dalle vicende di gossip che hanno caratterizzato l’ambiente nerazzurro.

Il litigio tra Antonio Conte e Lautaro Martinez nel finale di Inter-Roma dove sono volati gli stracci a causa di una sostituzione non digerita dall’attaccante argentino, vicende legate alla trance agonistica e alla spasmodica voglia di segnare nonostante il trofeo sia già tra le mura di Viale della Liberazione a Milano.

Episodio simpaticamente chiuso nel giorno dopo la partita, con un asado cucinato direttamente da Lautaro in pieno stile argentino per tutta la squadra e un siparietto esilarante dove allenatore e attaccante con tanto di guantoni da boxe si sono sfidati all’ultimo colpo (si fa per dire).

Se non hai visto il match tra Conte e Lautaro, Radio Nerazzurra ha pubblicato il video con tanto di Lukaku in veste di annunciatore dell’incontro, spettacolo degno di una finale dei campionati del mondo dei pesi massimi.

Come se non bastasse la polemica Conte-Lautaro la sera della vittoria contro la Roma: Lukaku, Young, Perisic e Hakimi sono stati sorpresi dai carabinieri alle 3 di notte fuori da un Hotel di Milano, reduci da una cena e colpevoli di aver infranto il decreto legge sul coprifuoco. Il club ha taciuto sull’episodio e sembrerebbe che non verrano presi provvedimenti sulla vicenda.

La Juventus si presenta al match con l’obbligo di vincere per qualificarsi in Champion League, una vittoria che potrebbe comunque non bastare per la qualificazione. Occhi puntati su Atalanta-Milan, ultima partita di campionato che potrebbe dare un aiuto matematico ai bianconeri che se, in caso contrario, dovessero sbagliare una delle ultime due partite sarebbero declassati in Europa League. Quello che è certo è che per i bianconeri, in caso di sconfitta, il derby d’Italia potrebbe essere una vera e propria condanna che peserebbe sopratutto sulla prossima stagione.

Non è mai semplice andare a giocare a Torino e portare a casa i tre punti, nei precedenti è netto il vantaggio bianconero, la Juventus vanta 60 vittorie contro 11 interiste e 16 pareggi. L’ultima vittoria nerazzurra è firmata Milito-Palacio, correva l’anno 2012 e sulla panchina interista sedeva Andrea Stramaccioni, curioso pensare come il momentaneo vantaggio juventino fosse stato firmata proprio da Arturo Vidal, protagonista dell’indimenticabile gara dell’andata che ha sancito la superiorità della squadra nerazzurra battendo gli ex campioni d’Italia 2 a 0.

Radio Nerazzurra, nella serie Special One, una serie podcast che racconta tutte le occasioni in cui l’Inter è stata speciale, racconta di quella giornata speciale per gli interisti, di quel giorno in cui il Principe Diego Alberto Milito fece perdere per la prima volta in casa la corazzata bianconera.

La data è da segnare sul calendario. 3 novembre 2012. Per la prima volta quelli con la maglia bianconera perdono in casa. Proprio contro di noi, che goduria. Un’imbattibilità mandata in frantumi proprio da noi, dagli outsider, da una squadra raffazzonata che poi, lungo il resto della stagione verrà travolta dalla sfiga nera per chiudere il campionato con Pasa titolare e una zona Europa ben lontana anche dalle più rosee aspettative. Alla fine quel campionato loro lo vinceranno, noi ci leccheremo le ferite. Ma che goduria vincere là, a casa loro, dove la parola sconfitta sembrava un’utopia e dopo che avevano segnato un gol in fuorigioco di tre metri senza che nessuno battesse ciglio. Questa è una storia che purtroppo conosciamo troppo bene. Ma quella volta, il bene ha vinto sul male. Viva il principe Milito, sempre!

Pirlo schiera Szczesny, in difesa coppia centrale composta da De Ligt e Chiellini, linee esterne difensive affidate a Alex Sandro e Danilo. Cuadrado e Bentancur in mezzo al campo con Rabiot e Chiesa a donare qualità e gioco sulle fasce. In attacco Ronaldo e Dybala favorito su Morata.

Conte è a caccia della soddisfazione di battere la Juventus a Torino con l’Inter campione d’Italia, il famoso dito medio nell’ultima partita contro i bianconeri rivolti ad Agnelli rende ancora più forti le tesi di rivalsa. L’Inter schiera la sua formazione migliore con Handanovic in mezzo ai pali, De Vrij, Bastoni e Skriniar nella solita difesa a 3. Barella, Brozovic ed Eriksen in mediana e a completare il pacchetto del centrocampo Hakimi e Perisic. In attacco, senza indugio torna la coppia LautaroLukaku, con il gigante belga a caccia del suo primo gol contro la Juventus, attualmente a secco dopo le prime 4 partite.

L’Inter è imbattuta nel girone di ritorno ed è in una striscia positiva da Gennaio 2021 e vanta la migliore difesa del campionato mentre la Juventus arriva dalla vittoria contro il Sassuolo e la precedente partita persa contro i cugini rossoneri con una partita che deciderà il suo cammino in Champions.

Antonio Conte ha parlato solo ai microfoni di Inter Tv, probabilmente per evitare domande sulle questioni societarie che sta vivendo il club nerazzurro definendo il campionato equilibrato ed elevando il cammino dell’Inter come se avesse giocato un’altra competizione.

È tutto pronto per il Derby d’Italia, non conta aver già vinto il campionato, ci sono sfide che portano con se il peso della storia e il valore delle maglie, vincere la partita più significativa del campionato Italiano va oltre agli obiettivi stagionali, vuol dire scrivere il proprio nome sugli annali del calcio.

JUVENTUS-INTER: PROBABILI FORMAZIONI

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen, Perisic; Lautaro, Lukaku. Allenatore: Conte

JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Danilo, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Cuadrado, Bentancur, Rabiot, Chiesa; Dybala, Ronaldo. Allenatore: Pirlo

Quando e come seguire il match

La gara si giocherà sabato 15 Maggio allo Stadio Juventus Stadium, Torino.
Non sai dove vedere la partita? Segui il match su Radio Nerazzurra, in diretta dalle 17.20 con le analisi pre-gara e poi, dalle 18:00 la Radio Cronaca con Christian Recalcati e Sergio Sironi. Al fischio finale, le considerazioni a caldo con Gabriele Borzillo e Lapo De Carlo.



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