
Lutto nel mondo del calcio, va via un grande uomo (calcioblog.it)
Il mondo del calcio è stato colpito da un lutto improvviso che ha lasciato sgomenti dirigenti, tifosi e appassionati.
La FIGC, distrutta dal dolore, si prepara a rendergli l’ultimo saluto. Non capita spesso di vedere la Federazione Italiana Gioco Calcio reagire con una tale ondata di commozione e cordoglio. Eppure, in queste ore, la notizia ha cominciato a circolare con sempre più insistenza, lasciando dietro di sé un senso di vuoto che si fa fatica a spiegare.
È una di quelle perdite che non passano in sordina, perché vanno a toccare corde profonde, legate non solo allo sport, ma a qualcosa di più umano, più autentico. Infatti, chi lo conosceva bene lo sapeva: dietro la figura apparentemente riservata, si nascondeva una personalità forte, appassionata, instancabile.
Lutto nel calcio la FIGC in lacrime
Oggi, a piangere la scomparsa di Giancarlo Rostagno è un’intera comunità, quella di Borgaro Torinese, che si stringe in un silenzio carico di riconoscenza e dolore. Classe 1951, Giancarlo non era solo un imprenditore capace e stimato. Era molto di più. Un uomo che aveva saputo intrecciare la sua vita con quella del territorio, lasciando un’impronta indelebile nel tessuto industriale, sportivo e civico.
Fondatore della “Rostagno G.B.”, azienda solida e punto di riferimento per l’area canavesana, aveva saputo costruire, con determinazione e visione, una realtà capace di resistere alle intemperie del mercato. Però non si era mai accontentato di essere “solo” un uomo d’azienda. La sua vera anima si accendeva quando si parlava di calcio, la sua grande passione, coltivata con serietà e dedizione.

Non era raro vederlo sui campi, certo, ma il suo ruolo si svolgeva spesso dietro le quinte, là dove servono competenza, equilibrio e senso della giustizia. Giancarlo Rostagno era un giudice sportivo riconosciuto e rispettato dalla FIGC. Un uomo che sapeva interpretare le regole, ma anche le sfumature di questo sport, sempre con quella pacatezza che solo i veri appassionati sanno conservare, anche nei momenti più delicati.
Senza ombra di dubbio, la sua figura rappresentava un punto di riferimento per tanti, non solo per il rigore con cui affrontava i compiti istituzionali, ma anche per l’umanità con cui si avvicinava a chiunque avesse bisogno. Perché accanto alla dimensione professionale e sportiva, c’era anche il volontariato. Il suo impegno civico non conosceva pause. Era sempre pronto a dare una mano, a mettersi a disposizione della comunità, senza cercare riflettori o riconoscimenti.
E adesso che non c’è più, quello che resta è un grande senso di perdita. La FIGC si prepara al saluto ufficiale con profonda commozione. Ma, prima ancora, c’è Borgaro che lo piange come si piange uno di famiglia. Un uomo che ha saputo farsi volere bene, rispettare, ricordare.