
ROME, ITALY - MAY 07: The new President of C.O.N.I Giovanni Malago' attends an Italian National Olympic Committee press conference during the Sportlab Conference 2013 at Salone D'Onore on May 7, 2013 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
Giovanni Malagò, numero uno del Coni, interviene sul caso Parma e lo fa letteralmente a gamba tesa. Nei giorni scorsi, il presidente del Comitato Olimpico aveva lasciato trasparire tutto il suo disappunto per la vicenda del club gialloblu, che non gioca ormai da due settimane e viaggia a gonfie vele verso il fallimento. Nessuno può sentirsi sollevato da responsabilità secondo Malagò, che dice ad Agorà su Rai 3:
“Più che grottesca, la vicenda del Parma calcio ha dell’inverosimile, perché è un insieme di responsabilità che porta ogni addetto ai lavori a dire che lui non c’entrava nulla, e questo è totalmente inaccettabile”.
Ieri a Parma si è vissuta ancora una giornata interlocutoria: il presidente Giampietro Manenti è arrivato a Collecchio per diramare un comunicato con il quale diffida il sindaco Pizzarotti e chiunque altro a trattare la cessione della società per conto suo; i giocatori si sono allenati ma non hanno avuto alcuna rassicurazione dal presidente e pertanto non sono orientati a scendere in campo contro l’Atalanta. Insomma, continua ad imperare il caos, mentre si attende che arrivi venerdì per conoscere la decisione della Lega Calcio:
“Entrando nel merito della questione – aggiunge Malagò -, la cosa più importante è che venerdì, nell’assemblea di Lega, i colleghi presidenti dell’attuale fantascientifico e pittoresco personaggio che è arrivato in fondo a questa catena (Giampietro Manenti, ndr) trovino il modo di salvaguardare almeno la parte sportiva, cioè dare una regolarità al campionato che sarebbe anomalo se il Parma non dovesse tornare a giocare”.
Allo stato attuale, il Parma non è in condizione di recuperare le partite con Udinese e Genoa, e di giocare contro l’Atalanta. Il Tardini è chiuso e non avendo quattrini in cassa per riaprire i cancelli, Manenti vuole portare la squadra a Reggio Emilia affittando il Mapei Stadium del Sassuolo (con quali soldi?), ma al momento si tratta solo di ipotesi. L’unica certezza è che il campionato di Serie A rischia di essere falsato, a meno che il ‘palazzo’ non prenda in mano la situazione con decisione. Le alternative fin qui prospettate sono quelle di un traghettamento fino a giugno o dell’immediato fallimento con conseguente 0-3 a tavolino per tutte le restanti gare.
“L’anno scorso – sottolinea ancora Malagò – è accaduto con il Siena, era doveroso che qualcuno provvedesse affinché non accadessero più certe cose, ma questa è molto peggio. Si sono battuti tutti i record di indebitamento in poco tempo. Non ho mai lesinato considerazioni critiche nei confronti di questo mondo, la Serie A in Italia oggi è considerata il quarto campionato in Europa e come numero di spettatori davanti c’è anche il campionato messicano e secondo alcuni anche quello indiano. I signori del calcio si difendono chiedendo se c’è un ambito in cui l’Italia è quarta o quinta al mondo. La cosa brutta è che prima eravamo i primi. Come il turismo, oggi siamo quinti, ma vent’anni fa eravamo primi. Chi ha gestito le cose in passato – conclude – dovrebbe farsi un esame di coscienza”.