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STATS – La Juve non è da scudetto: i piccoli segnali per smentire i pronostici sfavorevoli

«Due soli acquisti a fronte di una serie infinita di uscite: l’obiettivo, aggiustare i conti nel 2024-25. Fatte salve tutte le considerazioni possibili su qualità individuali, completezza e reali potenzialità dell’organico, riduzione degli impegni e altro ancora, la Juve risulta due spanne sotto Napoli, Inter e Milan, se la gioca invece con Lazio, Atalanta, Roma (a infermeria svuota) e Fiorentina»: sul Corriere dello Sport di oggi, il direttore Ivan Zazzaroni definisce le gerarchie ideali del campionato, prescindendo da quanto hanno finora detto le 3 giornate già giocate e orientando la propria analisi sul valore delle rose, così come sono uscite dalla campagna acquisti di quest’estate. É un parere condiviso da molti, che hanno ancora in testa la squadra balbettante della prima metà della scorsa stagione e quella per certi versi poco giudicabile della seconda parte, quando il saliscendi delle penalizzazioni ha prodotto un andamento non lineare. La Juve non è cambiata nei suoi uomini, è impensabile che solo la presenza di due esterni come Cambiaso e Weah possa operare una trasformazione radicale, tenendo conto che non sono neanche titolarissimi. Su cosa si deve puntare, allora, per alimentare le speranze? Evidentemente, sul miglioramento del gioco e dei suoi interpreti. Ci sono statistiche che in questo inizio di stagione possano indurre a qualche ragione di ottimismo? Entriamo dentro le singole partite.

UDINESE-JUVENTUS 0-3 – Il numero che conta maggiormente è il 2, ovvero il minuto che ha visto i bianconeri andare in gol immediatamente con Chiesa, a metà tra l’errore di impostazione dei padroni di casa e la nuova capacità della squadra di aggredire alta, come da indicazione del precampionato. In realtà, già l’anno scorso gli approcci furono tutt’altro che negativi in avvio: la Juve si trovò subito davanti in 3 gare nelle prime 5 giornate (Roma, Spezia e Fiorentina), ricavandone, però, solo 5 punti su 9.
JUVENTUS-BOLOGNA 1-1 – La voce “attacchi pericolosi” di Livescore.it dice che i bianconeri ne hanno creati 73, 30 nel primo tempo e 43 nella ripresa. Significa che la Juve, con la necessità di rimontare, ha saputo creare di più, vedendosi premiata nel finale. Per una squadra che troppe volte nel 2022-23 (e anche prima) non ha mostrato segni di reazione è un piccolo segno di crescita.
EMPOLI-JUVENTUS 0-2 – La voce zero tiri subiti in porta condanna l’Empoli, unica tra le 20 di A a non avere ancora segnato. Ma dopo gli sbandamenti determinati da Zirkzee, Allegri può essere soddisfatto di avere quantomeno aumentato l’attenzione difensiva. L’inserimento di Gatti al posto di Alex Sandro ha aiutato, ma soprattutto è stato Bremer a garantire molta più tempestività negli interventi.

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