Periodo nero per Massimo Cellino, presidente del Cagliari e del Leeds United. Contestato da entrambe le tifoserie per le poco chiare vicende relative alla duplice proprietà dei club, ora deve fare i conti anche con una condanna incassata per non aver pagato 400 mila euro di Iva nell’acquisto di una barca di lusso comprata negli Stati Uniti d’America e poi portata in Italia. L’imbarcazione è stata confiscata e ora Massimo Cellino dovrà anche pagare una sanzione di 600 mila euro, come deciso dal giudice del tribunale di Cagliari riconoscendo al presidente dei rossoblu le attenuanti generiche. La richiesta dell’accusa era di oltre un milione di multa oltre alla confisca della barca.
I fatti contestati a Cellino si riferiscono al 2012, quando la barca monoalbero “Nelié” fu sequestrata a Massimo Cellino dopo un controllo della Guardia di Finanza avvenuto nel mese di giugno. In seguito ad una serie di controlli incrociati svolti dalle Fiamme Gialle e dall’Agenzia delle Dogane, emerse il mancato pagamento dell’Iva da parte del patron del Cagliari. Secondo la Procura di Cagliari, in sostanza, l’imbarcazione fu acquistata negli USA e poi trasferita in Italia con un permesso turistico che avrebbe consentito la mancata regolarizzazione davanti al fisco nostrano. Una pratica che pare essere molto diffusa nel settore nautico.
Secondo la difesa di Cellino, rappresentata dall’avvocato Giovanni Cocco, il presidente del Cagliari non avrebbe violato alcuna legge e anzi avrebbe rispettato in pieno le norme vigenti tra Stati Uniti e Italia. In qualità di manager e non di rappresentante della società americana, infatti, Cellino avrebbe potuto utilizzare la barca grazie ad un contratto sottoscritto con tutti i crismi del caso. Ora la condanna da parte del tribunale di Cagliari che per la seconda volta in pochi mesi – dopo la questione relativa allo Stadio Is Arenas – coinvolge il patron rossoblu in ambigue vicende giudiziarie.
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