“Gianluca Rocchi non ha sbagliato nulla durante Juve-Roma”, parola di Marcello Nicchi, presidente dell’Aia. Dichiarazioni che faranno molto discutere, ma che non sono frutto solo di osservazioni personali, bensì di valutazioni fatte anche con il supporto di Uefa e Fifa. Insomma, tanto clamore per nulla, dice Nicchi, che lascia intendere che lo stop imposto al fischietto toscano, non sia propriamente giusto. La decisione, però, spetta al designatore, che ha deciso così e la “punizione” va comunque rispettata. Lo stesso Rocchi l’avrebbe presa bene, tanto che si starebbe allenando come sempre, con grande tranquillità e abnegazione.

“Dal punto di vista affettivo – dichiara Nicchi a ‘Radio Anch’io lo sport’ su RadioRai – , l’arbitro Rocchi non dovrebbe restare fermo. Questa decisione, tuttavia, tocca al designatore. Io sono tranquillo, Rocchi è tranquillo, si sta allenando e, ad oggi, le immagini direbbero che non ha sbagliato niente in Juve-Roma. Dubbi? Quando l’arbitro prende una decisione è certo, poi deve andare avanti con le proprie certezze”.

Secondo il presidente degli arbitri, dunque, più che l’arbitraggio, a fare male al calcio italiano sono state le polemiche innescate dopo Juventus-Roma, tra esposti del Codacons, interrogazioni parlamentari e eminenti esponenti del tifo giallorosso che sono anche arrivati a parlare di necessità di uso di “mitragliatrici” allo Juventus Stadium. Insomma, i toni sono stati esacerbati, e secondo Nicchi il big match tra bianconeri e giallorossi all’estero sarebbe stata archiviata come un arbitraggio nella norma:

“Arbitrare è sempre stato e sempre sarà difficile – prosegue – , questa settimana di polemiche ci ha fatto riflettere e non ha fatto bene al mondo del calcio in genere. Juve-Roma, in altre nazioni, è stata fondamentalmente giudicata normale. Secondo gli organismi dell’Uefa e della Fifa, gli episodi di Juve-Roma sono episodi catalogabili come ‘al limite’. Nemmeno la tecnologia li ha chiariti”.

Una risposta indiretta al capitano della Roma, Francesco Totti, che a caldo aveva dichiarato che “a Torino è sempre così, fin quando ci sarà la Juventus noi arriveremo sempre secondi”. Nicchi difende a spada tratta Rocchi, ricordando che a livello internazionale è considerato uno dei migliori arbitri in assoluto, uno dei candidati ad arbitrare la finale di Champions League se nessuna squadra italiana dovesse arrivare in fondo.

“Tutti sanno che Rocchi è uno dei primi cinque arbitri europei – aggiunge il presidente Aia – . In un altro paese non si sarebbe probabilmente neppure parlato del suo arbitraggio. Se mettiamo in dubbio le capacità di Rocchi, cadiamo nel ridicolo: bisogna accettare con più serenità gli errori di arbitri e giocatori. Quando dei professionisti gestiscono uno spettacolo visto da tutti, bisogna avere comportamenti consoni. Rocchi dirà cos’ha provato, vissuto e sperimentato, in un’intervista che abbiamo già concordato”.

Poi la dura requisitoria nei confronti di tutti coloro che in questi giorni hanno alimentato polemiche, alzando i toni o arrivando addirittura ad avviare azioni parlamentari in un momento molto delicato per il Paese:

“Gli arbitri vanno in campo senza preconcetti, lo stesso avverrà nelle partite di queste due squadre. Ma è importante che i protagonisti non li mettano in difficoltà. Non c’è nessun fardello che ci portiamo dietro da Calciopoli, questi sono nuovi dirigenti e abbiamo fatto tesoro degli errori del passato. Viene difficile parlare di arbitri quando si legge che un deputato fa un’interrogazione parlamentare per un calcio di rigore, mentre questo Paese è allo sbando e i giovani non hanno lavoro: si preoccupasse di questi problemi. E un noto avvocato ha detto: ‘Rocchi doveva essere mitragliato’. Poi vogliamo parlare un attimo della violenza? Qualche settimana fa – ricorda – il presidente di una squadra di calcio ha picchiato un arbitro e ha avuto cinque anni di Daspo e di squalifica dal giudice sportivo: in una settimana sono stati già ridotti a tre e mezzo, perché l’arbitro è stato picchiato all’interno dello spogliatoio e questo non ha generato violenza. Ma stiamo scherzando? Chiederò a Tavecchio di impugnare questa sentenza, che non è accettabile. In Liguria un altro arbitro è stato picchiato da un dirigente, rimediando 25 giorni di prognosi”.

Il presidente federale Tavecchio si è già detto disposto a testare la moviola in campo, inviando una lettera ufficiale alla Fifa. Nicchi dice sì, ma è un sì sofferto:

“Tavecchio mi ha chiesto di sperimentare la moviola e io ho detto subito sì. Ma, una cosa è la tecnologia, una cosa la moviola. Siamo disponibili a ogni sperimentazione, anche se non è questa la risoluzione dei problemi. Poi, ci sono i costi: vale la pena per uno o due episodi installare 28 telecamere in un’area di rigore? Arbitrare facendo il confronto uomo-macchina è terrificante – conclude -. Non vorrei che la Serie A diventasse una Playstation. Gli stadi sono vuoti e, se finisce il giochino, cosa facciamo? Chiudiamo gli stadi di Serie A?”.

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ultimo aggiornamento: 13-10-2014


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