Roberto Mancini ha concesso un’intervista al Corriere dello Sport ed ha parlato di tanti temi di attualità, primo fra tutti il playoff dell’Italia in programma venerdì contro la Svezia: “Certo, ce la faremo al 100 per cento. Un Mondiale senza l’Italia non è un Mondiale. E storicamente quando fatichiamo a qualificarci, poi di solito facciamo un grande torneo. L’Italia è l’Italia e ha un peso specifico notevole nel calcio mondiale. E’ inevitabile che sia favorita”. Il CT Ventura ha nuovamente escluso dalla lista il suo pupillo Balotelli: “Le convocazioni le fa Ventura e non voglio entrare nell’argomento. Mario deve continuare a giocare bene, a far gol e sperare che torni il suo momento“.

Adesso Mancini si sta godendo l’esperienza allo Zenit, ma non gli dispiacerebbe un giorno sedersi sulla panchina della Nazionale Italiana: “Io ct azzurro? Per un italiano fare l’allenatore della Nazionale è una cosa bella. Anzi, eccezionale. Se un giorno ci sarà la possibilità… Ne sarei orgoglioso“.

Ovviamente non poteva mancare una considerazione sulla ‘sua’ Inter. Secondo Mancini i nerazzurri sotto la guida di Luciano Spalletti sono da Scudetto: “Non mi sorprende perché sapevo che era solo una questione di tempo perché tornasse in alto. Abbiamo costruito una base importante che sarebbe migliorata anno dopo anno. Spalletti sicuramente è un allenatore bravo ed esperto che ha giocatori importanti. I meriti vanno divisi tra tutti. A volte in un processo di crescita si commettono degli errori e si fanno delle scelte sbagliate, ma si vedeva che la squadra c’era. Il mio lavoro è stato lasciato a metà come quello di tutti i tecnici esonerati, ma mi fa piacere che l’Inter sia di nuovo lì. Se si troverà in alto verso la fine lotterà per lo scudetto“.

Infine Mancini ha parlato di alcuni singoli, svelando anche qualche retroscena di calciomercato: “Insigne? E’ forte, ma a Napoli ce ne sono anche altri bravi. Per esempio c’è Hamsik che volevo portare all’Inter quando era al Brescia. Che dite, mi sbagliavo? (sorride, ndr). Dybala? L’Inter poteva aver chiuso il suo acquisto. Con il Palermo l’affare era già fatto, bastava alzare l’offerta. Se metti sul tavolo 25 milioni e te ne chiedono 35, per un giocatore così un sacrificio va fatto e stop. Si vedeva lontano un miglio che sarebbe diventato un campione. E può migliorare ancora molto. Bisognava solo avere il coraggio di anticipare la Juventus. Mi è dispiaciuto non allenarlo perché è uno che fa divertire. A livello di Cristiano Ronaldo, Messi e Neymar? Ha tutto per riuscirci, ma gli manca ancora qualcosa“.

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ultimo aggiornamento: 08-11-2017


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