27 anni per Gonzialo Montiel, esperto rigorista dell’Argentina campione del Mondo e accusato di violenza sessuale
Oggi Gonzalo Montiel compie 27 anni. Per uno che festeggia la sua data di nascita nel primo giorno dell’anno è presumibile che lo sguardo sia direzionato maggiormente verso il futuro che verrà, essendosi buttato via ciò che è stato – almeno idealmente – giusto con la festa della notte precedente. Nel suo caso, in qualità di difensore del Nottingham, ha giocato ben poco in questa prima parte di stagione. Meglio non pensare ai vari problemi avuti, che una tabella riassuntiva stilata tempo fa dal Daily Mirror a proposito dei troppi infortunati della Premier League, metteva in ordine le sue parti lese: polpaccio, tibia e tallone. Insomma, non andava bene. Se poi si ripensa al 2023, al quale si è avvicinato con il credito dell’essere campione del mondo e di avere avuto una parte non banale nel raggiungimento dell’impresa, non si può che ricordare come spesso il suo nome e cognome sia stato accostato a partire dal mese di marzo una vicenda davvero brutta: l’accusa di violenza sessuale aggravata. A comunicarlo era stato l’avvocato della vittima, Raquel Hermida. I fatti risalirebbero al 1 gennaio 2019, proprio durante una festa di compleanno a casa del giocatore. La ragazza, sarebbe stata violentata dal difensore e da altre persone, dopo aver perso conoscenza in seguito ad alcuni drink bevuti. L’entourage del giocatore l’avrebbe in seguito poi minacciata.
Calcisticamente parlando, di Montiel si parla non da oggi e ben prima della visibilità garantita dalla coppa del mondo. Merito di quanto fatto in patria con il River Plate, col quale gioca, si afferma, vince, e inizia a diventare oggetto di grande attenzione da parte di svariati club europei. All’inizio del decennio, il quotidiano Olé parla di lui come di un nome nell’orbita della Roma, dell’Inter, del Betis Siviglia, del Crystal Palace. Chi lo vuole deve fare i conti con una clausola rescissoria di 20 milioni.
Pochi mesi dopo il suo agente conferma come il suo assistito sia pronto per cambiare continente: «Gonzalo sta per fare il salto in Europa, è tempo per lui di farlo e in uno dei 3 o 4 campionati migliori. Ci sono molti club interessati a lui». Si dice che anche Bologna e Fiorentina siano interessate, spunta anche il Benfica, ma bisogna attendere un po’ prima che il trasferimento si concretizzi. Succede nel 2021 e, come spesso succede, è l’ultima squadra a presentarsi, o comunque non quella che si è mossa per prima, a bruciare la concorrenza. Montiel finisce in Liga, nel Siviglia. Una formazione che gli permette di mettersi in mostra e che è abituata a vincere l’Europa League.
Succede anche con lui e noi italiani lo sappiano bene. Alla vigilia dell’ultima finale della manifestazione è proprio l’argentino a parlare ad ABC della sfida con la Roma di José Mourinho: «Ci siamo preparati bene, siamo uniti e abbiamo lavorato duro con l’obiettivo di conquistare questo titolo. La finale è un sogno e darò tutto se dovessi scendere in campo. Se la vincessi, sarebbe un anno indimenticabile. La Roma è un grande rivale». La domanda fatidica è se pensa che si possa ripetere ciò che è successo pochi mesi prima in Qatar. Perché è lui uno dei grandi eroi che venerano in patria. In particolare per ciò che ha fatto durante i rigori. Ha segnato il suo con l’Olanda, ma non era il più pesante. Ben diverso è quanto successo con la Francia: «Al Mondiale, prima della serie finale, piangevo perché avevo provocato io il rigore del 3-3. Scaloni s’avvicinò e mi chiese se ero pronto per tirare. Anche i miei compagni mi hanno aiutato, mi dicevano che dovevo prendermi la rivincita e mi hanno tranquillizzato. Quando è arrivato il momento, ha pensato alla mia famiglia e a tutti i sacrifici fatti per arrivare lì». Palla da una parte, Lloris dall’altra, lacrime e coppa.
Con la Roma è un po’ più complicato, Rui Patricio para ma il Var stabilisce che va ripetuto e lui mette la firma sulla vittoria esattamente come sei mesi prima. Gli andrà peggio poi in Supercoppa col Manchester City: lui il suo lo trasformerà, tanto per essere coerente, ma non sarà sufficiente per alzare un altro trofeo.
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