Caso Maignan, l’Associazione Udinese Club ha scritto un comunicato dopo la decisione del Giudice Sportivo 

L’Associazione Udinese Club ha pubblicato una nota dopo la decisione del Giudice Sportivo di chiudere lo stadio. Il tutto dopo il caso dei cori razzisti a Mike Maignan nel corso della gara tra i friulani e il Milan. Di seguito il comunicato:

NOTA «Premettiamo che l’Associazione Udinese Club (A.U.C.) ha sempre condannato e sempre lo farà eventuali espressioni di stampo razzista, da chiunque vengano espresse e verso chiunque vengano rivolte ed attende fiduciosa gli esiti delle indagini in corso. Pur consapevoli dell’esistenza del grave problema del razzismo consideriamo assolutamente fuori luogo tacciare il popolo friulano di tale atteggiamento discriminatorio ed invitiamo tutti gli addetti ai lavori a moderare le definizioni che possano descrivere in maniera negativa un ambiente sano come il nostro, che al contrario si contraddistingue per ospitalità ed accoglienza.

A tale proposito ricordiamo a tutti che l’Udinese Calcio è la Società più multietnica in Italia e che tutti i giocatori provenienti da ogni parte del mondo non solo si sono trovati bene in Friuli ma hanno anche messo radici di vita nel nostro territorio.

Poche ed isolate situazioni non possono stravolgere la regola. Il pensiero è l’operatività della nostra tifoseria della nostra gente…che ha sofferto girando il mondo come emigranti. Che conosce sulla propria pelle la fatica e l’impegno per guadagnarsi il pane per sé è per la propria famiglia.

Una partita di pallone rimane pur sempre una festa per tutti. E soprattutto da parte dei professionisti è auspicabile una reazione proporzionata all’entità del caso. Fermare questa festa è un momento doloroso per tutti in quanto in certi casi i tifosi rimangono inconsapevoli di quanto accaduto.

Tutto ciò verrà chiarito. Verrà anche il momento in cui le esagerazioni e le esasperazioni per un caso isolato (per quanto disdicevole) trovino le giuste definizioni per una tifoseria modello in Italia per correttezza ed accoglienza come la nostra. Come non ricordare che in questo stadio sono state abbattute per la prima volta in Italia le barriere tra gli spalti ed il campo di gioco. Come non ricordare le varie coppe disciplina…come non ricordare che i tifosi ospiti trovano posto tra noi…come non ricordare..

Contiamo su tutto questo. Contiamo che le condanne generalizzate trovino posto per parlare delle nostre positività. E che coloro i quali hanno esagerato nei nostri confronti facciano la loro personale ed interiore analisi ed autocritica. Ci piacerebbe tra qualche tempo di capire che questo messaggio è stato recepito. Tutto ciò nel nome del gioco più bello del mondo…Viva il calcio, vissuto nella giusta maniera».

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ultimo aggiornamento: 23-01-2024


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