Il Coni non rilascerà più ai parlamentari le tessere con le quali essi avevano accesso gratuito alle manifestazioni sportive sul territorio nazionale. Senatori e deputati, insomma, se vorranno assistere ad una partita di calcio dovranno acquistare regolare biglietto (tuttavia immaginare che possano trovare altre scorciatoie purtroppo non è difficile, né pare inverosimile). L’annuncio è stato dato nelle scorse ore proprio dal Coni del neo presidente Giovanni Malagò (nella foto):

Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano comunica che, al fine di evitare strumentalizzazioni su favori e privilegi riservati ai Parlamentari della Repubblica, ha deciso di non rilasciare più la concessione della tessera riservata ad onorevoli e senatori per l’accesso alle manifestazioni sportive che si svolgono sul territorio nazionale.

Si tratta di un’iniziativa dal forte impatto simbolico, soprattutto in considerazione del periodo storico complicato per l’Italia (ma non solo) dal punto di vista economico e sociale. Il Coni infatti si rende in questa maniera protagonista della cancellazione di un privilegio abbastanza insensato che negli scorsi mesi aveva contribuito ad accrescere il distacco tra politica e cittadini. Tra le reazioni da registrare ci sono quelle di segno opposto di Ignazio La Russa e di Claudio Lotito. Il parlamentare del Pdl, noto tifoso interista, ha manifestato qualche perplessità a riguardo:

A Milano consente solo l’accesso, ma non dà diritto ad un posto in tribuna, per questo io non ne ho mai usufruito. Detto questo mi sembra che il Coni abbia voluto prendersi una medaglietta. Non dico che la scelta di bloccare le tessere ai parlamentari sia sbagliata, è un segnale che va dietro ai tempi. Credo però che non cambierà nulla e che di certo non aggiusterà i bilanci dell’Italia.

Molto più entusiasta invece il presidente della Lazio che ha definito la decisione del Coni “un segnale giusto e in controtendenza con il sistema dei privilegi”. Quindi ha spiegato:

In un momento in cui il Paese versa in condizioni economiche precarie, è una scelta etica: i cittadini si aspettano pari dignità e trattamento, nel rispetto della morale. Ed è una scelta in linea con i valori dello sport.

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ultimo aggiornamento: 19-03-2013


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