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Conte sapeva dalla combine in Salernitana – Bari? I giocatori dicono di no

La chiusura delle indagini da parte della Procura di Bari sulle partite combinate negli anni in cui la squadra pugliese era guidata da Giampiero Ventura e Antonio Conte è arrivata qualche giorno fa. Il quadro che ne viene fuori, almeno leggendo le indiscrezioni, è sconfortante. Tante partite truccate, corruzione, soldi dati e promessi, scommesse clandestine, di tutto di più. Dalle 33 persone coinvolte secondo i PM 27 sono calciatori ed ex calciatori, ma l’unico nome ad avere un qualche interessa per i media sportivi e non è quello dell’attuale allenatore della Juventus, già squalificato per 4 mesi per l’omessa denuncia di una gara non-giocata dal Siena quando era lui a guidare la squadra toscana.

I giornali si azzannano a colpi di scoop, più o meno verificati, sul coinvolgimento di Conte. La premessa è che per gli investigatori l’allenatore ora alla Juventus non ha nulla a che vedere con le combine e non è mai stato inserito nel registro degli indagati. Gli inquirenti, che hanno verificato negli interrogatori come Conte non avesse alcun ruolo attivo nel compimento dei reati, hanno incidentalmente fornito materiale a Stefano Palazzi. Il procuratore federale acquisirà presto le carte della Procura di Bari e avviare un nuovo processo sportivo, ma a differenza di quello di molti tesserati ed ex tesserati il nome di Conte stavolta non dovrebbe comparire.

La famosa Salernitana – Bari, partita vinta dai campani quando i galletti erano già promossi in Serie A e decisiva per la loro salvezza, era una partita “combinata” al 100%. I calciatori hanno preso soldi per perderla, ma tutti hanno confermato che Conte non era a conoscenza dell’accordo. Il gruppo, in maniera più o meno compatta, aveva accettato la decisione presa dalla maggioranza dei giocatori. I più reticenti ad un coinvolgimento diretto hanno comunque ricevuto dei “regali” (piccole somme o oggetti), ma di questo Conte non sapeva alcunché.

Lo stesso tecnico della Juve, sentito come testimone qualche mese fa, aveva respinto qualsiasi sospetto sul suo conto:

Non mi sono mai accorto di qualcosa di anomalo accaduto intorno alla squadra del Bari, nel periodo in cui l’ho allenata. L’anomalia che ho riscontrato è stata che quando la Salernitana segnava si abbracciavano i tifosi della Salernitana con quelli del Bari. Prima di Bari – Treviso dell’anno prima (ndr altra partita combinata) drizzai le antenne sia perché eravamo salvi sia perché nel Treviso c’erano tanti ex calciatori del Bari. Un allenatore che non è amico dei calciatori. Per questo motivo si crea distanza tra me e i calciatori. I calciatori quando vogliono chiudere la porta lo fanno. In quel caso l’allenatore non entra.

A smentire che Conte sapesse anche gli altri giocatori coinvolti. Fra questi Stellini, Gillet ed anche Kutuzov. L’attaccante era stato indicato come “l’uomo che aveva incastrato Conte” in un articolo pubblicato in ottobre dal Corriere della Sera, ora che i verbali degli interrogatori cominciano a filtrare si capisce anche il perché di questo accostamento poi smentito dal giocatore nella trasmissione televisiva di Fabio Ravezzani.

Il Corriere dello Sport ha pubblicato una frase, attribuita sempre a Kutuzov, che lascia pensare ad una “disponibilità” di Conte ad accettare le decisioni del gruppo che avrebbe potuto decidere di “lasciare il risultato” alla Salernitana:

Ragazzi, se voi andate in Salernitana, potete giocare come volete alla fine. Se si decide insieme che la partita a voi non serve, magari… ma tutti insieme.. Io sto con voi, a me non mi interessa… Giocate, se volete giocare, cioè per me ho fatto il massimo, ho vinto il campionato

Lo stesso giocatore ribadisce che in ogni caso l’allenatore non fu poi coinvolto nella decisione. Questa dichiarazione è in netto contrasto con quanto dichiarato da Kutuzov che smentiva di aver fatto il nome di Conte agli inquirenti, in quella sede aveva sostenuto che Conte volesse “sempre vincere” e avesse “sempre motivato al massimo i giocatori“. Se venisse confermata sarebbe innocua dal punto di vista della giustizia sportiva, ma ulteriormente lesiva dell’immagine di Conte.

Non resta che attendere la lettura degli atti della Procura per capire se i detrattori di Conte avranno nuovo materiale per accusarlo di essere contigui a giocatori infedeli all’obbligo di correttezza e lealtà sportiva.

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