
Dalla stagione deludente alla smobilitazione, l'estate nerazzurra (Foto IG @inter - calcioblog.it)
L’Inter non può più nascondere la fine di un ciclo: zero titoli, risultati deludenti e almeno tre big “intoccabili” verso l’addio.
La realtà è lì, cruda, difficile da ignorare anche per i più ottimisti. L’Inter ha chiuso la stagione nel modo peggiore possibile, senza alzare un solo trofeo, e con la sensazione netta che qualcosa si sia rotto. Il ciclo iniziato con entusiasmo, alimentato da qualche vittoria importante e da una solidità ritrovata, si è concluso nel silenzio assordante di un finale amaro.
Non ci sono scuse che tengano, perché i risultati parlano chiaro. Lo Scudetto è sfumato in favore del Napoli, non una fuga solitaria della squadra più forte del campionato ma un’occasione sprecata dall’inter. In Champions League il cammino si è fermato contro un PSG cinico e spietato. La Supercoppa italiana e la Coppa Italia sono finite nella bacheca del Milan.
Inter: la stagione dei rimpianti
Per i nerazzurri soltanto rimpianti. Senza ombra di dubbio, questo è un momento che impone riflessione, ma anche azione. La dirigenza non può permettersi di restare immobile, e infatti qualcosa si sta già muovendo. L’aria di rivoluzione è tangibile. Tre big sono già finiti sul mercato, non tanto per mancanza di qualità, quanto per una necessità di rinnovamento che non può più essere rinviata. E il primo nome sul tavolo è quello di Alessandro Bastoni.

Il difensore si è confermato anche quest’anno uno dei pochi punti fermi, solido, affidabile, sempre all’altezza. Però non è più una promessa, e proprio per questo ha attirato gli occhi di diversi club, in Italia ma soprattutto in Europa. Il suo valore è alto, e in un’ottica di bilancio e rifondazione potrebbe diventare uno dei sacrifici dolorosi ma inevitabili. L’Inter, del resto, non è nuova a scelte di questo tipo, e il precedente Skriniar insegna.
Anche Denzel Dumfries è finito sotto la lente. Il suo impatto sulla fascia è stato spesso determinante, però la continuità è mancata e la sensazione è che il suo ciclo in nerazzurro sia giunto alla naturale conclusione. Le offerte non mancano, specialmente dall’Inghilterra, e il suo profilo atletico è ancora molto apprezzato fuori dai confini italiani.
Discorso simile per Marcus Thuram. Arrivato tra mille aspettative, si è ritagliato un ruolo importante anche a livello di spogliatoio. Però la sua stagione, seppur positiva in alcuni tratti, non ha avuto quel salto di qualità atteso. Anche lui potrebbe diventare pedina di scambio o, più semplicemente, un’occasione di guadagno per finanziare la rivoluzione estiva.
Insomma, l’Inter è a un bivio. Continuare a girare intorno ai problemi o affrontarli di petto. Il ciclo è finito, e ignorarlo significherebbe solo rimandare l’inevitabile. L’estate sarà lunga, calda, piena di decisioni difficili. Ma necessarie.