
AC Perugia's president Luciano Gaucci (L) arrive together with his Libyan Saadi al Gheddafi (son of the Libyan leader) in the stadium before the Intertoto Cup final first leg match AC Perugia against VfL Wolfsburg 12 August 2003. AFP PHOTO /Vincenzo PINTO (Photo credit should read VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images)
È il quotidiano La Repubblica a riportare una notizia che riguarda un personaggio che per molti anni ha fatto parlare di sé, nel bene e nel male, il mondo del calcio nostrano. Luciano Gaucci avrebbe tentato di corrompere un pubblico ufficiale, Ciro Nazario, caporale del I reggimento dei Granatieri di Sardegna, con una banconota da cinquanta euro per superare la fila all’ufficio immigrazione della questura di Roma.
Ad accusarlo è proprio il militare dell’esercito che avrebbe subito la pressione da parte dell’ex presidente del Perugia calcio.
L’episodio risale a tre anni fa. Gaucci arriva all’ufficio immigrazione della questura, in via Teofilo Patini, zona Tor Cervara, in tarda mattinata, accompagnato dall’autista e dalla moglie; il vulcanico presidente, che ha portato nel calcio che conta un allenatore come Serse Cosmi ma anche oggetti misteriosi come Saadi Gheddafi (nella foto insieme a lui), deve sbrigare una pratica relativa a un ricongiungimento familiare (la compagna è di Santo Domingo). Secondo l’accusa, Gaucci avrebbe chiamato in disparte il militare assegnato al controllo all’interno della sala d’aspetto mostrandogli prima cento euro e poi prendendo dalla tasca una banconota da cinquanta e mettendogliela in mano. Una mazzetta con l’obiettivo di raggiungere subito lo sportello, bypassando la lunga e fastidiosa fila.
Una furbata che però è stata prontamente denunciata dal giovane militare, che ha rifiutato i soldi dell’ex dirigente sportivo. Lo stesso Nazario ieri ha raccontato nell’aula di tribunale:
Tra chi sta in coda e i parenti, quotidianamente, all’ufficio immigrazione di via Patini ci sono fino a 700 persone. Quella mattina a controllare la fila c’erano cinque agenti. Come sempre dobbiamo verificare la sicurezza della sala, nel caso ci siano elementi delittuosi o si sviluppino situazioni a rischio. Gaucci è arrivato, non ha ritirato nemmeno il numeretto e si è diretto verso di me. Se avessi accettato la sua offerta, che non ho fatto, avrei potuto farlo passare sulla corsia per disabili e mandarlo allo sportello. In pochi minuti avrebbe sbrigato la sua pratica.
Ecco da dove nascono i nuovi guai giudiziari di Gaucci, tornato in Italia nel marzo 2009 dopo quattro anni di latitanza nella Repubblica Dominicana e dopo aver patteggiato la pena di tre anni per bancarotta fraudolenta e reati fiscali.