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Milan, l’unico big a subire il turnover è lui. Perché gli altri no?
Questa sera partirà nuovamente dalla panchina nonostante il buon momento. Stessa sorte però non è mai toccata, al netto di problemi fisici, agli altri top rossoneri. Perché?
Nel mondo del calcio, la gestione della rosa e delle stelle di una squadra è sempre un tema di grande dibattito. Più specificamente, le scelte dell’allenatore del Milan, Paulo Fonseca, hanno sollevato non poche sopracciglia ed alimentato numerose discussioni.
Alla fine della preparazione della squadra per la sfida in Champions League di stasera contro lo Slovan Bratislava un top player rossonero si ritroverá ancora una volta in panchina, marcando una serie di decisioni tecniche che sembrano essere ormai diventate un leitmotiv ripetitivo. Cosa c’è dietro questa scelta
Turnover ragionato
Alla vigilia della partita contro lo Slovan Bratislava Fonseca ha optato per un sostanzioso turnover con sei cambi rispetto alla formazione che ha affrontato la Juventus. Sebbene questo approccio possa sembrare una normale gestione dell’organico, al fine di preservare la freschezza fisica dei giocatori, alcune scelte destano curiosità. Ad esempio, le assenze di Morata per squalifica e di Emerson Royal per condizioni fisiche non ideali non rappresentano vere e proprie scelte obbligate mentre l’esclusione di un big in particolare sembra l’unica vera novità, considerando che tutti gli altri top players della rosa del Milan saranno presenti.
Leao out, strategia o che altro?
È capitato per tre match consecutivi che un giocatore di spicco come Rafael Leao si fosse ritrovato a sedere in panchina, generalmente per questioni tattiche o per dare un segnale chiaro sull’atteggiamento tenuto in passato in campo. Tuttavia Rafa tra Madrid, Cagliari e i match della sua nazionale portoghese ha dato netti segnali di rinascita fino al generale netto calo di squadra di sabato contro la Juventus. Prima di tutto ciò la richiesta di Fonseca a Leao era stata chiara: maggiore sacrificio in fase difensiva ed un gioco più orientato al collettivo e meno individualismi. Tale esigenza potrebbe nuovamente spiegare l’esclusione dai titolari di Leao nel match di questa sera a Bratislava O Fonseca utilizzerà la panchina come pungolo per motivarlo ulteriormente?
Precedenti prestazioni e messaggi motivazionali
Nonostante una prestazione al di sotto delle aspettative nella recente sfida contro la Juventus, come per tutta la squadra, Leao, come precedentemente ricordato, aveva dimostrato tutto il suo valore nelle partite precedenti, sia con il Milan che con la nazionale. Questo solleva interrogativi sul perché, a fronte di una partita sotto tono, Fonseca abbia scelto di lasciare fuori un giocatore dall’evidente speso specifico decisivo nell’attacco rossonero. La risposta potrebbe risiedere nella psicologia: forse Il mese scorso, la decisione di tenere Leao in panchina ha portato a una reazione positiva del giocatore. Con questa nuova esclusione, Fonseca potrebbe essere alla ricerca di un effetto simile, stimolando l’orgoglio e la voglia di emergere una volta per tutte del talentuoso suo connazionale.
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