Battere i campioni d’Europa in carica non è mai scontato, farlo con un gara di maturità e predisposizione all’aiuto del compagno, per Allegri e la Juve, in questo momento, vale decisamente doppio. Contro il Chelsea, trascinata da un dominante e inarrestabile Federico Chiesa, la Juve ha ritrovato sia il cinismo di un tempo, sfruttando al meglio le occasioni create, e sia la solidità difensiva che tanto fatica a trovare in campionato.
In campionato i bianconeri subiscono gol da venti partite consecutive, mentre in Champions sono la miglior difesa del torneo insieme a Bayern Monaco e Benfica. Una mutazione ai limiti del paradosso che passa da testa e motivazione piuttosto che dai minuti e i chilometri percorsi dalle gambe. Un fattore da non sottovalutare per il prosieguo della stagione.  La Juventus ha l’obbligo di scendere in campo per vincere ogni partita e, pertanto, quello che non deve mancare è il giusto atteggiamento.
Contro il Chelsea, dopo i primi venti minuti di gioco in balia dello sterile possesso palla inglese, Allegri ha predisposto i suoi a specchio con un più equilibrato 3-5-2 con Chiesa falso nove a dettare la profondità e Bernardeschi, uscito tra gli applausi dello Stadium, a fare da rifinitore. Una soluzione tattica che ha permesso ai bianconeri di scalare meglio nelle preventive e di avere una maggiore copertura nella zona centrale del campo. Sontuosa la prestazione dei due centrali di difesa: Bonucci e De Ligt, capaci di vincere quasi tutti i duelli individuali contro gli attaccanti dei Blues. La sensazione è che a questa Juve manchi ancora tanto, soprattutto nella metà campo, ma allo stesso tempo, dà l’impressione di avere ampi margini di miglioramento sia sul profilo del gioco che nei singoli. La crescita dei bianconeri, dunque, passa anche dalla crescita di diversi calciatori, chiamati al definitivo salto di qualità. A questo proposito, nelle ultime vittorie bianconere Locatelli, Bentancur e Rabiot hanno dato qualche segnale, ma serve senz’altro di più, sia in termini di qualità che di leadership in mezzo al campo.
Chi invece pare lo stia facendo è proprio Federico Chiesa. Con i suoi strappi e le sue giocate, l’ex viola è stato in grado di caricarsi sulle spalle la squadra nei momenti difficili e l’intero attacco bianconero viste le assenze di Dybala e Morata. Una partita di grande qualità e intensità coronata con un gol da centravanti vero. Addirittura nel post partita, Allegri dirà di vederlo bene tra qualche anno come centravanti o seconda punta. Di certo negli obiettivi a breve termine di Federico ci sarà la voglia di ritrovare ancora una migliore condizione fisica (anche a causa del precedente infortunio) in modo da garantire prestazioni di quel livello per 90 minuti e diventare una delle stelle e simbolo di questa Juve.

Sabato alle 18:00, la squadra di Allegri è chiamata all’ennesima prova del nove. In programma c’è il derby della Mole. La sfida con il Torino, che con l’arrivo di Juric sta esprimendo un ottimo calcio in questo inizio di stagione, può essere uno spartiacque decisivo per la stagione bianconera. La Juve vorrebbe centrare la terza vittoria consecutiva in campionato in modo da arrivare alla sosta delle nazionali con una classifica più serena e con un entusiasmo ritrovato per cercare di rientrare quanto prima nelle posizioni di vertice che le competono.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG

ultimo aggiornamento: 30-09-2021


Josè Mourinho e la strada per incoronarsi ottavo re di Roma

Juve, la consapevolezza del percorso