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Nazionale e infortuni: stagione finita per Estigarribia, guai pure per Inter, Roma e Juve
Era tornato in Nazionale dopo due anni esatti, ma Marcelo Estigarribia a posteriori avrebbe preferito che il selezionatore Victor Genes non lo avesse chiamato per l’amichevole del Paraguay a Cheonan contro la Corea del Sud: l’esterno dell’Atalanta, ottimo avvio di stagione e pedina importantissima nello scacchiere tattico di Colantuono, si è infatti procurato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, con rientro immediato in Italia in attesa di partire per Barcellona dove martedì sarà operato dal professor Cugat. Inutile girarci attorno: per il Chelo la stagione è pressoché finita, tegola pesante per lui e per il club bergamasco che paga a carissimo prezzo la “valorizzazione” del giocatore.
Si sa, quando i club “prestano” alle Nazionali i propri tesserati può succedere tutto e il contrario di tutto: se il Sassuolo si ritrovò con una star in squadra (un mese fa Simone Zaza fu incensato all’inverosimile) e la Roma con una gatta da pelare di nome Maicon, molto più comunemente al rientro dai quattro angoli del mondo i nazionali tornano all’ovile malconcio. E oltre ad Estigarribia, in questo primo round delle qualificazioni europee (e non solo) anche altri atleti hanno accusato problemini che andranno approfonditi dagli staff medici delle singole squadre: è il caso di Seydou Keita, il cui polpaccio contro l’Etiopia lo ha costretto a lasciare la partita del suo Mali anzitempo (pare sia solo una contrattura, ma la Roma potrà fidarsi?).
Così come Arturo Vidal, a cui non bastano le stucchevoli voci sulla sua condotta extra-calcistica, dato che contro il Perù pare abbia di nuovo accusato problemi al ginocchio nonostante i 90 minuti in campo, in una partita del Cile in cui un suo compagno, l’interista Gary Medel, ha siglato un gol, perso due denti e si è tagliato la lingua per una gomitata assassina di Cruzado. E a proposito di Inter, anche a Pablo Daniel Osvaldo la capatina a Coverciano è stata una iattura: stiramento di 2° grado all’adduttore sinistro, almeno un mese lontano dai campi, stop brusco in un momento in cui l’italo-argentino stava bene e Mazzarri aveva bisogno come il pane dei suoi gol. Ma questo è il calcio e le Nazionali, ai club, tolgono e quasi mai danno.