Il 15 Settembre 1965, l’Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrera alzava al cielo la seconda Coppa Intercontinentale della storia interista, oggi l’Inter di Stevan Zhang e Simone Inzaghi fa il proprio esordio in Champions League contro il Real Madrid.

Viaggiando nel romanticismo del calcio, è il 1965 e l’Inter è la squadra più forte del mondo, a 12 mesi di distanza dalla prima vittoria della Coppa Intercontinentale l’Independiente cerca la rivincita. Quel giorno si gioca il ritorno della finale, ad Avellaneda. All’andata i nerazzurri si erano imposti tra le mura di San Siro per 3 reti a 0, Herrera aveva chiesto letteralmente alla sua squadra di prendere per il collo gli avversari, che non avevano neanche fatto in tempo a realizzare di essere in campo, Peirò dopo 8 minuti è già in gol e Mazzola mette il timbro con una doppietta siglando un netto 3 a 0. Una settimana dopo si gioca in casa degli argentini, che provano a buttarla in rissa, prima ancora di entrare in campo. Ancora una volta il calcio sudamericano mostra il suo peggiore volto, accogliendo i nerazzurri in campo con una sassaiola che provoca contusioni a Herrera, Peirò e Suarez. La partita è maledettamente complicata, i tifosi argentini amplificano la difficoltà lanciando in campo qualsiasi oggetto, comprese biglie di vetro. I padroni di casa fanno pressione alta per recuperare lo svantaggio ma l’Inter si difende egregiamente, l’Inter per la seconda volta si laurea Campione del mondo.
Quella Inter, capitanata da Facchetti, era una vera e propria macchina da guerra, entrando di diritto nella Hall of Fame del calcio mondiale, dominando in Italia, in Europa e nel mondo.

Ora l’Inter di Steven Zhang e Simone Inzaghi, nettamente ridimensionata rispetto alla Grande Inter affronta la prima giornata giornata del proprio girone di Champions contro gli dei della competizione, il Real Madrid. I nerazzurri al proprio esordio non saranno soli, 37mila biglietti venduti e un sold out dei posti stando alle regole di capienza fissate al 50% per un totale di oltre tre milioni di incasso.

Ci vorrà la migliore Inter per strappare punti al Real Madrid di Carlo Ancelotti. Inzaghi ha voluto tenere la tensione alta nello spogliatoio e non è stata provata la formazione titolare, anche se, rispetto agli undici scesi in campo a Genova domenica, l’unica novità dovrebbe essere il rientro in campo di Bastoni.

Inzaghi ritrova la sua difesa titolare, nessun dubbio per Handanovic, Skriniar e De Vrij. Per Bastoni si attende solo l’ufficialità. L’allenatore nerazzurro probabilmente, è tentato, di schierare Vidal al posto di Calhanoglu, il turco resta favorito. A centrocampo, sulla destra, Darmian è avanti su Dumfries, non ancora entrato appieno in sintonia con la squadra. A sinistra affidamento all’esperienza di Perisic in vantaggio su Dimarco. In attacco, infine, con l’intoccabile Lautaro ci sarà Dzeko.
L’unico indisponibile è lo sfortunato Stefano Sensi, vittima di un calvario infinito. Nel suo personalissimo palmares, ha giocato 43 partite e saltate 39, per un totale di 238 giorni ai box.

Il turn over verrà gestito nelle due partite di campionato contro il Bologna (sabato) e la Fiorentina (martedì), ora l’Inter deve fare bene e dare il massimo contro il più temibile degli avversari in europa, un grande salto per tornare a rivedere le stelle.

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ultimo aggiornamento: 15-09-2021


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