
Antonello Cammarota, amico di famiglia di Gateano Pio Oristanio, ha parlato del talento dell’Inter adesso in prestito al Cagliari
Intervistato da Sportitalia, Antonello Cammarota, amico di famiglia di Gateano Pio Oristanio, ha detto la sua sul talento di proprietà dell’Inter attualmente in prestito al Cagliari, il quale pochi giorni fa ha realizzato il suo primo gol in Serie A.
COME NASCE LA NOSTRA AMICIZIA – «All’inizio degli anni ’90 ho giocato assieme a suo padre nell’Agropoli. Ovviamente in quegli anni Gaetano non era ancora nato, però con suo padre sono sempre rimasto amico. Ma a parte questo, seguo e stimo tanto Gaetano perché rende orgoglioso l’intero territorio del Cilento».
IL SUO PRIMO GOL IN A – «Ha rotto il ghiaccio, ma già in altre occasioni era andato vicinissimo al gol, si è sempre fatto trovare pronto. Domenica è stato il suo gol a svoltare la partita, e nel finale ha avuto anche un’altra occasione».
CHE RAGAZZO È ORISTANIO? – «È rimasto tale e quale a quando era piccolo: forte e soprattutto umile. Pensa solo a giocare a calcio, se ci fai caso non usa mai Facebook e quasi mai Instagram. È concentrato solo nel calcio che è diventato il suo lavoro, probabilmente non sa nemmeno quanto guadagna esattamente alla fine del mese (ride, ndr). Altra sua dote è l’altruismo, e si visto proprio domenica quando, dopo aver fatto settanta metri con la palla, poteva concludere a rete e invece ha provato a far segnare il suo compagno di squadra».
L’IMPORTANZA DELLE STAGIONI IN OLANDA – «Più che importanti, direi fondamentali: si è strutturato fisicamente ed è diventato un vero e proprio “tuttocampista”, un centrocampista offensivo che attacca e difende, quello che oggi chiedono tutti gli allenatori in questo calcio moderno. Inoltre ha giocato con continuità, cosa altrettanto fondamentale. Il periodo al Volendam è stato la sua svolta».
SULLA SUA ESPERIENZA ALL’INTER – «Giocava nella Peluso Academy e aveva tredici anni. L’Inter lo stava seguendo da tanto tempo ma per portarlo a Milano, nel 2016, dovette aggiudicarsi una vera e propria asta. Gaetano interessava a diversi club, pensa che quando era bambino giocava già con quelli di tre-quattro anni più grandi di lui e faceva la differenza. Poi nel settore giovanile dell’Inter ha mantenuto le promesse».
UN RITORNO ALL’INTER IL PROSSIMO ANNO? – «È normale che lui aspiri a giocare nell’Inter. Ma se anche non dovesse succedere, Gaetano è pronto per andare nel caso in qualsiasi altra squadra importante. Per me potrebbe giocare tranquillamente anche in Premier League. Come caratteristiche tecnico/tattiche lo vedo simile a un De Bruyne».
UN ANEDDOTO SU ORISTANIO – «Capitato proprio dieci giorni fa in occasione di Salernitana-Cagliari. Noi tutti della sua zona eravamo andati all’Arechi per vederlo dal vivo, credo fossimo in curva cento persone. Alla fine della partita Gaetano ci viene a salutare, ma aveva la testa bassa perché si vergognava di quanta gente fosse venuta allo stadio per lui, come a dire “Ma siete in così tanti per me?!”. Questo per farti capire la sua umiltà, che è la qualità che lo ha sempre contraddistinto».
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