Fabio Pecchia

Fabio Pecchia, allenatore del Parma, ha analizzato a La Gazzetta dello Sport la prima parte di campionato di Serie B

Venerdì riprende il campionato di Serie B che ha chiuso il girone d’andata con una certezza: il Parma è il grande favorito. La squadra guidata da Fabio Pecchia è in testa alla classifica con 6 punti di vantaggio e il tecnico è andato a La Gazzetta dello Sport a raccontare le sue impressioni.

IL PRESENTE«Mi sento l’uomo giusto al posto giusto».

IL LAVORO«Un allenatore deve essere valutato per il tipo di lavoro, non solo per il risultato. Questo ti fa vivere con l’atteggiamento giusto. Tutto è iniziato con 6 mesi molto impegnativi, perché lavoravamo bene e le prestazioni c’erano, ma i risultati erano altalenanti. Questo però non ha intaccato la fiducia».

COSA HA CHIESTO LA PROPRIETA’«Il club vuole investire sui giovani e lavorare su di loro. E quest’anno si vedono i 18 mesi di lavoro che abbiamo dietro».

DA GRUPPO A SQUADRA«Ci vuole tempo, è fisiologico. Bisogna saper aspettare. Siamo stati bravi a creare un ambiente inclusivo. Il Parma lo conoscevo da fuori, dall’interno ho capito le problematiche. Una era culturale, con giocatori di 14 nazionalità diverse, e bisognava far capire cosa è la B: serviva tempo, appunto».

PRIMI CON ETA’ MEDIA PIU’ BASSA: C’É UN NESSO«No. Ripeto: bisognava solo sviluppare il talento per creare una squadra. La soddisfazione è sentire dire dalla gente che si diverte a vederci giocare».

I COMPLIMENTI DI SACCHI«Aveva visto anche la partita di Firenze in Coppa Italia, riconosce l’identità delle squadre: è la soddisfazione più bella».

LE SUE SQUADRE: VERONA, CREMONESE E PARMA«Con Pazzini dovevamo sempre stare dentro l’area avversaria. A Cremona facevamo più palleggio, a Parma ho giocatori per un calcio più verticale».

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ultimo aggiornamento: 08-01-2024


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