Angelo Peruzzi, ex portiere di Juventus, Inter, Roma e Lazio, ha rilasciato una lunga intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’. L’ex estremo difensore ha fatto il punto sulla lotta per le posizioni che contano in questo acceso finale di stagione: Juventus e Napoli si stanno giocando lo scudetto, mentre Roma, Fiorentina e Inter un posto in Champions League. Nella sua carriera di giocatore, Peruzzi si trovò a giocare uno spareggi proprio per la ‘coppa dalle grandi orecchie’, un Inter-Parma che si concluse con il punteggio di 3-1.
“Al di là di quell’esperienza – racconta – , la tenuta mentale in questi finali di campionato diventa decisivo, più dei fattori tecnico-tattici e fisici. Prendete il Napoli. A mio parere ha giocato un ottimo calcio, il migliore. Ma a volte non basta per vincere. È bastato perdere con la Juve, con un pizzico di sfortuna, ed ecco che ne ha risentito più mentalmente. Lo ha ammesso pure Sarri”.
Guardando ai risultati del 2016, Peruzzi non ha alcuni dubbio ad indicare la Roma quale favorita per l’accesso alla Champions League: con 8 vittorie consecutive, gli uomini di Spalletti sono probabilmente in grado di insidiare anche la seconda posizione. Quanto all’Inter, invece, nonostante le ultime settimane incoraggianti, la strada è in salita, a meno che non vinca sabato all’Olimpico lo scontro diretto.
“Sì. Anche se poi in una partita secca come quella di sabato con l’Inter, può succedere di tutto. La Roma gioca bene, è velocissima, ma Mancini ha il materiale umano per rispondere e di rimessa può far male con Ljajic, Eder e lo stesso Jovetic, decisivo nella prima parte del torneo. Del resto – continua – per l’Inter l’Olimpico è lo spartiacque: dovesse perdere, addio Champions. Roberto ha una squadra potenzialmente forte ma anche un po’ inesperta. Quello che gli manca è l’anima. Dovevano clonare Zanetti”.
Da quando la Roma ha cambiato allenatore, è cambiato sostanzialmente tutto e i risultati sono stati accompagnati da un’impronta di gioco ben definita:
“Non debbo scoprire io le qualità di Spalletti. Ma credo che i suoi meriti più che tecnico-tattici siano stati psicologici. Ha rimesso ogni cosa al suo posto, ridando fiducia a tutto l’ambiente. Se la Roma era arrivata due anni seconda, i valori c’erano. Bisognava farli riemergere. Perché alla fine sono i giocatori a fare la squadra. Secondo posto? Sì. Perché il Napoli ha fatto benissimo ma se, come col Milan, lascerà ancora qualche punto per strada, con quella Juve fenomenale, potrebbe risentire psicologicamente vedendo svanire lo scudetto e allora la Roma, con lo scontro diretto in casa, sullo slancio…”.
La Fiorentina, invece, secondo Peruzzi è tagliata fuori, mentre la scheggia impazzita del finale di stagione potrebbe essere la Lazio:
“Io dico che la Viola ha fatto benissimo con Sousa. Un campionato ottimo, per la rosa a disposizione. Chiederle però la Champions, per come è attrezzata, mi sembra eccessivo. Variabile? Forse una, un po’… impazzita. Nel senso che la Lazio affronterà all’Olimpico tutte e tre le contendenti. E, nonostante sia stata deludente, ha qualità per mettere in difficoltà chiunque. Cominciando dal derby post pasquale”.
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