L’argentino Carlitos Tevez ha rilasciato oggi un’intervista a Tuttosport parlando del suo passato calcistico burrascoso che gli è valso l’etichetta di ‘testa calda’. I suoi litigi con i tecnici che lo hanno allenato, come anche i periodi fuori rosa, sono noti a tutti, ma l’Apache ci ha tenuto a precisare di sentirsi cambiato, maturato, e che quindi non si comporterà più da ribelle. Molti si stanno chiedendo come farà Antonio Conte, permaloso e puntiglioso, a digerire gli atteggiamenti sopra la righe del nuovo numero 10, che a suo dire in carriera ha pagato solo un’eccessiva dose di sincerità:

“Sono semplicemente sincero. All’inizio della mia carriera in Inghilterra ero una testa calda. Se l’allenatore mi sostituiva imprecavo e lo insultavo. Ora non sono più così, ho imparato a comportarmi”.

Tevez ha voluto anche ridimensionare a distanza di un paio d’anni la famosa lite con Mancini negli ultimi minuti di un Bayern Monaco – Manchester City di Champions League, che secondo lui sarebbe stata ingigantita dai media. L’argentino ha fornito una nuova versione di quell’episodio, sostenendo di non essere stato lui ad aver fatto infuriare il suo ex allenatore, bensì il compagno di squadra Edin Dzeko:

“In tv è sembrata più grande di quella che è stata. Quando l’allenatore ha deciso di togliere Dzeko e di mettere dentro un difensore ci sono rimasto male e mi sono rimesso in panchina deluso. Ma in quel momento, chi era veramente arrabbiato era Dzeko che ha iniziato a insultare Mancini in bosniaco, Mancini gli rispondeva in italiano, era una scena surreale, io stavo lì tranquillo a parlare con Zabaleta e quando Mancini si è girato e mi ha visto seduto si è infuriato, ma perché era furibondo per il litigio con Dzeko”.

Per Tevez a Torino sarà tutto nuovo e ci sarà molto da imparare, anche perché ha ammesso candidamente di non conoscere bene il gioco di Antonio Conte perché non ama molto vedere le partite in televisione, ma che il tempo libero preferisce piuttosto passarlo in famiglia:

“Ma conosco solo i calciatori con cui gioco, non guardo tanto calcio in tv. Non mi piace vedere le partite, mi piace giocarle. Nel tempo libero preferisco stare con le mie figlie: portarle a scuola, guardare i cartoni animati…”

Aldilà dalla buone intenzioni, lavorare con Conte non sarà per nulla facile per lui. L’allenatore salentino è abituato a cambiare spesso gli attaccanti a partita in corso, una consuetudine che ha fatto arrabbiare anche Fabio Quagliarella nella passata stagione, punito con un lunga esclusione. Vedremo se Tevez riuscirà a mantenere la calma anche con l’esigentissimo Conte, per nulla disposto a sopportare gli ammutinamenti della sua ciurma.

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ultimo aggiornamento: 30-06-2013


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