
Tragedia nel calcio italiano: è morto il bomber - Calcioblog.it (Pixabay)
Il calcio, quello vero, quello che vive negli spalti stretti dei campi di provincia e nelle chiacchiere al bar del lunedì mattina, sa custodire la memoria come poche altre passioni.
I tifosi non dimenticano, e certi nomi restano scolpiti nella storia di una squadra anche a distanza di decenni, simboli di un’epoca, di una promozione, di un gol impossibile da cancellare. E così, quando la notizia arriva – quando il lutto bussa ancora alla porta di questo sport – il dolore torna a toccare tutti. È una ferita collettiva, che unisce generazioni e spalanca il cassetto dei ricordi.
Negli ultimi mesi, il mondo del calcio ha salutato troppi dei suoi protagonisti storici. Alcuni noti a livello internazionale, altri indimenticabili eroi locali. Figure che hanno saputo legare il proprio nome a una città, a una maglia, a uno stadio che forse oggi non esiste più o che ha cambiato volto. Ma nei cuori dei tifosi, certi campioni sono eterni. Li si ricorda per un gesto tecnico, certo, ma più spesso per il modo in cui hanno interpretato il campo, per l’umanità, per l’attaccamento a una causa condivisa. Stavolta, a piangere è una città intera, un club, e soprattutto quei tifosi che hanno vissuto le domeniche di passione in uno stadio che profumava di casa.
Viterbo saluta Bernando Pescosolido, il gigante del gol facile
Si è spento all’età di 78 anni Bernando Pescosolido, storico attaccante della Viterbese e volto simbolo del calcio gialloblù degli anni Settanta. Originario di Terni, ha lasciato un segno profondo nel cuore dei tifosi, grazie a una carriera ricca di momenti memorabili, in particolare nella stagione 1969/70, quando fu tra i protagonisti della prima storica promozione della Viterbese dalla Serie D alla Serie C. Quel successo segnò l’inizio di un triennio da professionisti, prima della retrocessione al termine della stagione 1972/73. Ma il ricordo di Pescosolido non è mai svanito.

“Il gigante dal gol facile”, così lo chiamavano, per la sua presenza fisica in area di rigore e per la capacità di segnare nei momenti più importanti. Dopo la Viterbese, giocò anche con Empoli, Turris, Orvietana e Trapani, ma fu proprio a Viterbo che lasciò il segno più profondo, anche fuori dal campo. La notizia della sua scomparsa, avvenuta ieri dopo una lunga malattia, ha immediatamente suscitato una pioggia di messaggi di cordoglio. Ex compagni, amici e tanti tifosi hanno affollato i social, postando ricordi e fotografie dell’epoca, molte delle quali ancora visibili sul profilo Facebook del bomber. Pescosolido non era solo un calciatore, era una parte di storia condivisa, un simbolo di quegli anni in cui il calcio era passione pura e domenica pomeriggio significava una sola cosa: stadio alla Palazzina.