L’addio che ha stravolto l’estate del calcio italiano, il caos per la corsa alla poltrona federale, il giallo Psg che si trova obbligato a smentire in maniera dura un pre-accordo con Antonio Conte. Si tratta di eventi che si incrociano e che ovviamente riguardano il futuro dell’ormai ex allenatore che ha riscritto la storia della Juventus: il patto stretto con il presidente Agnelli è quello che dovrebbe evitare il grande tradimento, ovvero ritrovarsi Conte su una panchina di una diretta avversaria. Un patto che è stato però un pro-forma, perché Conte non ha mai pensato a un’altra panchina italiana nonostante le avance del Milan ormai equivalgono al segreto di Pulcinella.

Cosa vuole realmente il tecnico leccese? Trapelano dettagli credibili che chiariscono gli scenari possibili: Conte direbbe no e dirà no alla Nazionale qualora davvero il prossimo presidente Figc, o commissario, gli chiedesse la disponibilità. Il suo piano precede infatti la panchina di una big estera nel minor tempo possibile a dimostrazione che non sono stati stress e stanchezza il motivo del divorzio dall’amata e risuscitata Vecchia Signora.

L’allenatore dei tre scudetti consecutivi vuole crescere ancora nel calcio di tutti i giorni, questo è ciò che avrebbe svelato in modo chiaro e netto ai suoi più stretti collaboratori che faranno ancora parte del suo futuro staff. La Nazionale no, tanto meno con una generazione di calciatori non eccelsa e con un “semplice” campionato europeo all’orizzonte.

L’opzione azzurra lo avrebbe invece intrigato in caso di permanenza a Torino, come doppio incarico, come vera novità con la quale provare a rilanciare il calcio azzurro senza rinunciare al lavoro di tutti i giorni, alla crescita di un ambizioso che punta a vincere tutto anche in Europa bruciando ancora una volta le tappe.

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antonio conte Juventus

ultimo aggiornamento: 09-08-2014