Tempi burrascosi per il Napoli e le emittenti televisive. Dopo il silenzio stampa attuato dal club campano nei confronti di Sky tocca allo scrittore napoletano Maurizio de Giovanni (spesso ospite de “Il Processo del Lunedì”) affilare le armi, ma stavolta contro la Rai. Il Mattino, qualche giorno fa, ha pubblicato un articolo dello scrittore in cui si faceva riferimento alla telecronaca di Lazio-Napoli, giudicata troppo faziosa. Di seguito uno stralcio del pezzo:

“Commenti patetici che nulla aggiungono e molto tolgono alle immagini, mai ascoltato nulla di più parziale e inutile, ogni azione biancoceleste magnificata a prescindere e ogni azione azzurra relegata alla casuale iniziativa del Pipita. Forse i telecronisti e i commentatori ritengono che la partita non sia visibile, e quindi valutano possibile convincere i telespet- tatori che le cose stiano andando in maniera diversa da quella che è: noi, personalmente, ci siamo chiesti per tutto il tempo il senso del pagamento del canone, se serve a supportare queste eccellenti professionalità. E a quanto avrebbe guadagnato la visione della partita sottraendo integralmente l’audio. Né il secondo tempo va meglio per la Lotito Tivù, man mano che il Napoli mette decisamente sotto la Lazio e il tono dei commentatori diventa sempre più im- barazzato e poi funebre, come se si trattasse di un match tra una squadra italiana e una straniera. E meravigliose le frasi di circostanza in chiusura, coi biancocelesti accreditati di “un cinquanta per cento” di possibilita? di accesso alla finale, e con un riferimento al fatto che gli azzurri, nel loro stadio all’estero, troveranno «una Lazio fortissima nelle ripartenze». Una vera pieta?.

Purtroppo però non possiamo parlare di calcio. Dobbiamo parlare di idioti, stupidi e ottusi sedicenti tifosi che per tutto l’arco dell’incontro non cessano di vomitare, dalle loro maleodoranti, inutili bocche, maledizioni su Napoli e sui napoletani.

Dobbiamo parlare dell’incostituzionale proibizione ai tifosi muniti di regolare, onerosa tessera di andare a sostenere i propri beniamini, se per loro immensa disgrazia risiedono nella regione più discriminata, calpestata e ignorata d’Italia.

Dobbiamo parlare dell’assenza di cultura sportiva di una tifoseria che fa capo a un uomo che, al tele- fono, sostiene da consigliere federale che le squadre minori non possano legittimamente accedere al grande calcio; e che sostiene pubblicamente e apertamente questo concetto, con una protervia e un’arroganza senza precedenti, nella convinzione purtroppo veritiera che nessuno avrà il coraggio di proporne un deferimento”.

Il comitato di redazione di Rai Sport ha attaccato duramente lo scrittore che criticava aspramente il commento del duo Lollobrigida-Tardelli:

“Accettiamo le critiche ma non le offese presenti nell’articolo, con tanto di richiamo in prima pagina, apparso sulle colonne de “Il Mattino” dopo la sfida di Coppa Italia tra Lazio e Napoli. A firmare il pezzo è Maurizio De Giovanni, scrittore di gialli e tifoso del Napoli spesso ospite nelle nostre trasmissioni. De Giovanni invita a non pagare il canone e definisce la Rai “Lotito Tv” denigrando il lavoro dei colleghi. Evidentemente la Rai va bene per farsi pubblicità e meno bene in altre circostanze.

Il Cdr esprime solidarietà al collega Marco Lollobrigida che, anche a seguito di questa campagna stampa ai limiti del diffamatorio, ha ricevuto insulti e pesanti minacce sui social network. Ci stupiamo di come il direttore de Il Mattino abbia potuto permettere la pubblicazione di un articolo del genere e chiediamo al nostro direttore Carlo Paris di valutare tutte le azioni utili ad evitare altri episodi sgradevoli. Non accetteremo più attacchi alla nostra professionalità in un momento delicato come questo”.

Lo scrittore partenopeo ha detto la sua, sempre sulle pagine del Mattino:

“Qualcuno ha capito o voluto capire che nell’articolo successivo alla partita con la Lazio avremmo, su queste colonne, invitato a non pagare il canone Rai a seguito della carente telecronaca offerta per l’incontro. Non è assolutamente così: il canone è un’imposta dello Stato e come tale, ci mancherebbe altro, va pagata eccome; è una garanzia di libera e obiettiva informazione, quindi è opportuno onorare l’impegno. Il che non vuol dire che il servizio offerto in quell’occasione non ci sia sembrato scadente e soprattutto incongruente con quello che vedevamo accadere sullo schermo (‘Higuain sbaglia il tiro e serve Gabbiadini’, a titolo di esempio). Forse è colpa nostra: abbiamo sintonizzato la radiocronaca di un altro match, mentre vedevamo la diretta di Lazio-Napoli. Chiediamo scusa”.

Su alcuni siti web si rincorrono voci secondo le quali de Giovanni sarebbe stato escluso dalle trasmissioni Rai, ma è una notizia che non trova ancora conferme ufficiali.

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ultimo aggiornamento: 11-03-2015


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