Massimiliano Allegri intervistato dal sito ufficiale dell’Uefa in un momento delicatissimo della propria carriera. Quanto è lontana la finale di Champions giocata contro il Barcellona, quel triplete sfiorato che avrebbe fatto entrare il tecnico toscano nei big della storia bianconera. Nell’arco di 12 mesi, la Juventus di Allegri ha conquistato uno scudetto, la decima Coppa Italia e la Supercoppa italiana 2015, ma il misero punto conquistato nelle prime tre giornate di Serie A 2015-2016 sembrano aver cancellato già tutto. Si riparte da zero, dunque, con una partita delicatissima da affrontare domani all’Etihad Stadium, quella contro il Manchester City.

Allegri sogna ancora la Champions League: arrivare all’ultimo atto contro il Barcellona, vedere il trofeo da vicino ma non poterlo accarezzare è stato per certi versi tremendo. Il sogno comunque rimane, anche se questa Juve deve fare in fretta ritrovarsi:

“Abbiamo ottenuto un grande risultato – ricorda Allegri – , nessuno si aspettava che potessimo fare così tanta strada in Champions. Man mano che passava il tempo acquistavamo sempre più fiducia nei nostri mezzi, in finale ci siamo arresi solo di fronte ad una grande squadra che abbiamo affrontato alla grande dal primo all’ultimo minuto. E’ l’Europa che mostra il valore reale di una squadra – continua – quella partita la ricorderò per sempre. La speranza di alzare la coppa dalle grande orecchie è ancora viva, spero di riuscire a conquistarla un giorno”.

Ripercorrendo il tragitto della Juventus nella Champions dello scorso anno, Allegri individua nella sconfitta in Grecia lo spartiacque della stagione:
“Dopo la sconfitta di Atene contro l’Olympiakos siamo migliorati, una volta passato il girone c’è stato un cambio di marcia decisiva che ci ha portati fino all’ultimo atto, utile per la visibilità in tutto il mondo del club”.

La finale persa a Berlino ha comunque rappresentato la chiusura di un ciclo: la Juve ha ceduto alcuni top che per un motivo o per un altro hanno preferito cercare nuove esperienza, su tutti Tevez, Pirlo e Vidal:

“Tutti e tre avevano altri stimoli e volevano andarsene, li abbiamo sostituiti con giocatori giovani e di talento ma non è mai facile ottenere risultati importanti dopo un cambiamento così. Dobbiamo crescere giorno dopo giorno, sia come squadra che nei singoli”.

Sono arrivati Mandzukic, Dybala e altri giovani calciatori pronti a spiccare il volo. E poi c’è Pogba che con la 10 sulle spalle deve prendere al più presto la squadra per mano:

“Mario ha segnato ovunque, avendo più esperienza di tutti gli altri suoi compagni di reparto gli saranno affidate più responsabilità. Paulo ha fatto molto bene a Palermo, è giovane e assieme agli altri può darci una grossa mano. Pogba? Nonostante abbia solo 22 anni, ha tutte le carte in regola per diventare uno dei centrocampisti più forti al mondo, se non il migliore. Ha scelto di indossare la maglia numero 10 e secondo me ci sta, deve però migliorare, crescerà ancora”.

Infine, Allegri dice la sua sul gruppo della Juventus in Champions League, ritenuto da molti un girone di ferro:

“Non sarà facile passare il turno, affronteremo il City nella prima partita: credo che siano tra i candidati per la vittoria finale. Non sottovaluto il Moenchengladbach, ma credo che noi, gli inglesi ed il Siviglia saremo le tre a giocarci il passaggio agli ottavi: la nostra intenzione – conclude – è quella di disputare un’altra eccellente stagione in Champions”.

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ultimo aggiornamento: 14-09-2015