Soffiano venti europei dalle parti dell’Atleti Azzurri d’Italia, l’impianto sportivo comunale di Bergamo dove la domenica la mitica Atalanta scalda i cuori dei suoi tifosi: la Dea, come viene chiamata dagli appassionati, è reduce da sei successi di fila (mai successo nella sua storia), in casa ha un rendimento da zona Champions (dieci vittorie su quindici, ha perso solo contro Fiorentina, Juve e Parma) e in generale il morale della truppa agli ordini di mister Stefano Colantuono è altissimo. Se il campionato fosse cominciato dalla prima giornata di ritorno, oggi l’Atalanta sarebbe terza dietro di una sola lunghezza a Juve e Roma (25 punti su 33 disponibili contro i 26 delle due big), ma a Bergamo si fregano le mani perché il calendario da qui alla fine non è impossibile, la quota Europa League è tradizionalmente fissata a 60 punti e ai nerazzurri ne mancherebbero circa 14 per raggiungere l’agognato sesto posto.


Una media di due a partita non è fantascienza, in primis perché la squadra è in uno stato di forma sensazionale panchinari compresi (a Bologna hanno segnato due rincalzi come De Luca e Estigarribia), ma anche perché come detto il calendario dice bene: Consigli e compagni affronteranno in casa Sassuolo (domenica), Verona, Genoa e Milan, mentre le tre trasferte rimanenti saranno contro Roma, Juve e Catania all’ultima giornata, a parte le sfide contro le due battistrada le altre cinque sono ampiamente alla portata degli orobici. Intervistato dal Corriere di Bergamo, il capitano goleador dell’Atalanta German Denis ha deciso di uscire allo scoperto a nome di tutti:

“Noi ci crediamo, non possiamo nasconderci vista la classifica e visto come stiamo giocando. Certo, non dipende solo da noi, ci sono altre squadre con cui fare i conti. Siamo tutti concentrati. Mancano ancora 5 giorni alla prossima partita ma siamo già con la testa al Sassuolo. Com’è giocare in Europa? La sensazione è bellissima perché si incontrano squadre storiche e si cerca di essere alla loro altezza. Ad esempio ho giocato contro l’Arsenal, non è un match come gli altri. Se si riesce nell’impresa poi sono grandi soddisfazioni. Festeggiamenti particolari in caso di qualificazione? Non ho ancora pensato a nulla ma conoscendo lo spogliatoio, nel caso, qualcosa ci inventeremo”.

Questa Atalanta ha il piede puntato sull’acceleratore e non ha nessuna voglia di staccarlo: Colantuono ora ci ha preso gusto, i suoi ragazzi sono con lui, a Bergamo è lecito sognare.

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ultimo aggiornamento: 02-04-2014


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