La Juve vince per 3-2 con il Porto ma saluta, per il secondo anno di fila, la Champions League agli ottavi di finale a causa dell’1-2 dell’andata. Non è bastata alla squadra di Pirlo la rimonta nel secondo tempo – arrivata per giunta in superiorità numerica-, dopo il vantaggio portoghese firmato da Sergio Oliveira nel primo. Negli ultimi minuti del secondo tempo supplementare, infatti, ancora Oliveira ha segnato il gol che, a 5′ dalla fine, ha costretto i bianconeri a una nuova rimonta, che non è arrivata. Rabiot ha illuso, ma non è bastato. E alla Juventus ora rimangono solo il campionato e la finale di Coppa Italia da giocare contro l’Atalanta.

Nel primo tempo la Juve parte bene e ha subito un’ottima occasione con Morata, che di testa però la indirizza centrale e facile per Marchesin. Col passare dei minuti cresce però la squadra di Conceiçao, che passa in vantaggio al 19′: Demiral tocca Taremi in area e l’arbitro indica il dischetto, dagli 11 metri Sergio Oliveira spiazza Szczesny e porta avanti i suoi. Sembra di rivedere la partita di ritorno dell’anno scorso, con la Juve costretta a vincere almeno 1-0 e subito sotto per un rigore: quella volta l’avversario era il Lione e a segnare fu Depay. I bianconeri cambiano faccia e sembrano inermi, la reazione sperata non arriva a si va al riposo con i portoghesi avanti.

Le cose cambiano improvvisamente nella ripresa: al 49′ Chiesa trova il pari con un preciso tiro a giro dalla sinistra, sul secondo palo. È la miccia che accende la partita e la squadra di Pirlo, che dopo cinque minuti si trova anche in superiorità numerica: Taremi, ammonito due minuti prima, allontana ingenuamente un pallone a gioco fermo e si becca il secondo giallo. L’espulsione carica ancora di più la Juventus, che alza i ritmi e raddoppia al 63′: cross dalla destra di Cuadrado, Chiesa sbuca alle spalle della difesa portoghese e batte Marchesin di testa. Terzo gol al Porto in due partite per l’ex Fiorentina, in stato di grazia. Al 78′ Ronaldo ha una buona occasione di testa, ma la manda incredibilmente al lato. La Juve è padrona del campo e sembra poter segnare da un momento all’altro. In pieno recupero (5 i minuti di extra time concessi) Morata trova il guizzo del 3-1, ma la rete viene annullata per fuorigioco. Al 95′ Cuadrado si libera bene sulla destra, entra in area e tira col sinistro, ma la sua conclusione si stampa sulla traversa. Si va ai supplementari.

Nel primo tempo supplementare succede poco, a parte un colpo di testa di Marega facile per Szczesny e un rigore invocato da Ronaldo dopo un contatto con Marchesin. Procede in maniera relativamente tranquilla anche la seconda frazione, che però si infiamma tra il 114′ e il 116′. Sergio Oliveira, ancora lui, porta avanti gli ospiti con una punizione forte e bassa dai 25 metri, su cui Szczesny arriva in ritardo e può solo toccare. Sembra finita, ma due minuti dopo Rabiot, con un colpo di testa da calcio d’angolo, fa 3-2. Negli ultimi secondi la Juve invoca un rigore per un tocco su De Ligt in area, ma l’arbitro lascia correre. Finisce così, e la Juve abbandona la Champions agli ottavi per il secondo anno di fila.

L’altra qualificata

Ai quarti, insieme al Porto, vola il Borussia Dortmund, che dopo il 3-2 dell’andata pareggia per 2-2 col Siviglia. Ancora decisivo Haaland con una doppietta: per il norvegese ventesimo gol in 14 partite di Champions.

 

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ultimo aggiornamento: 10-03-2021


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