Claudio Gentile, ex difensore della Juventus e della nazionale italiana campione del Mondo nel 1982, ha pubblicato la sua autobiografia dal titolo “E sono stato Gentile”. L’ex tecnico della nazionale Under 21, sembrava destinato ad una grande carriera di allenatore, qualche anno fa fu anche vicino alla panchina della Juve, ma poi non se ne fece nulla. Nonostante sia stato uno dei CT dell’Under che ha ottenuto i migliori risultati, Gentile pagò anch’egli lo scotto di Calciopoli: il commissario straordinario della Figc ed ex consigliere dell’Inter, Guido Rossi, lo mandò via per far posto a Pierluigi Casiraghi.

Ecco come ricostruisce quanto accaduto nel 2006 il diretto interessato:

“Lippi – recita un estratto del libro pubblicato da Repubblica.it – appena arrivato, muove subito titolari De Rossi e Gilardino, segno che avevo seminato bene con la mia U21. Il nuovo CT mi telefona da Viareggio per spiegarmi i suoi programmi e io gli offro la mia piena collaborazione, come avevo già fatto in precedenza con Tardelli e Trapattoni. Lippi mi convoca d’estate nella sua casa di Viareggio e mi parla dei giocatori che vorrebbe chiamare, chiedendomi un parere. Lui mi fa qualche nome – prosegue – ma io non voglio interferire nelle scelte e non do giudizi. ‘Sei tu il CT, scegli liberamente’. Poi fa le prime convocazioni e sceglie anche un giocatore di cui non mi aveva nemmeno parlato, perciò mi viene il sospetto che mi abbia voluto incontrare per verificare se riferivo le sue idee ai giornalisti. Ovviamente io non dico niente a nessuno, ma da quel momento non lo sento più. Sparito. Lui non telefona a me, io non telefono a lui”.

L’Italia vincerà poi i Mondiali di Germania, ma la Juventus trascorrerà settimane di passione: Capello scappa via dopo le penalizzazioni di Calciopoli e Gentile viene preso in considerazione come l’uomo in grado di guidare la rinascita:

“Quando a metà giugno si capisce che Capello potrebbe lasciare la società bianconera – si legge ancora nel libro – mi arriva una telefonata inattesa di Boniperti, il mio vecchio e caro presidente che evidentemente continua a stimarmi. ‘Claudio, come sei messo con la Federazione? Se sei libero, ci sarebbe una possibilità qui da noi…’ All’inizio di luglio mi telefona Demetrio Albertini, da poco nominato vicecommissario straordinario della Federcalcio e braccio destro del commissario straordinario Guido Rossi: ‘Tranquillo, Claudio, appena torniamo in Italia mettiamo a posto tutto’. Mi fido e allora, pensando che la conferma sia soltanto una questione formale, chiamo Boniperti: ‘Presidente, mi spiace, ma mi hanno fatto capire che mi rinnovano il contratto e io non me la sento di abbandonare chi mi ha dato fiducia. Mi sembrerebbe di dargli un calcio in faccia’. ‘Certo, Claudio, in bocca al lupo allora'”.

Peccato, però, che le cose non andarono così, anzi, appena la dirigenza straordinaria della Figc torna in Italia e dà il benservito a Gentile, che non può più richiamare la Juventus, che nel frattempo ha già scelto Deschamps:

“Il tempo passa e non succede niente. Un paio di giorni dopo, però, mi telefona proprio Guido Rossi: ‘Gentile, le comunico che lei non è più l’allenatore dell’U21. Purtroppo è stata presa questa decisione’. Trenta secondi, non uno di più, per liquidarmi. E allora io vado su tutte le furie: ‘Così, oltre a togliermi l’Under, mi avete negato anche la possibilità di guidare una squadra di club, perché ormai hanno tutti un allenatore. Si rende conto del danno che mi avete fatto?'”.

Da lì in poi Gentile finirà sostanzialmente ai margini del “mercato allenatori”, anche se nel 2010 fu di nuovo vicino alla Juventus, nel momento più critico della gestione Ferrara (poi arrivò Zaccheroni). Nel 2014 la firma con il Sion, ma Gentile non si presentò al ritiro della squadra avviando con gli svizzeri un battaglia legale.

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ultimo aggiornamento: 10-03-2016