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Milan, Filippo Inzaghi riparte dalle regole e dai valori: “Voglio ricreare un DNA vincente. Balotelli? E’ un patrimonio del calcio italiano”

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Oggi, 10 luglio 2014, il Milan si è radunato nella nuova sede di Via Aldo Rossi, Casa Milan, dando ufficialmente inizio alla stagione 2014-15. E’ stato anche il giorno della prima conferenza stampa di Filippo Inzaghi, il nuovo allenatore rossonero che con le sue prime dichiarazioni da tecnico ha voluto subito comunicare urbi et orbi la sua linea guida per tentare di riportare il Milan in alto.

Dalle dichiarazioni dell’ex attaccante piacentino, che ha giocato in maglia rossonera dal 2001 al 2012, alla sua prima esperienza da allenatore in una squadra maggiore dopo essersi fatto le ossa con gli Allievi Nazionali e con la squadra Primavera, si evince immediatamente che la parola d’ordine di quest’anno dovrà essere la seguente: serietà.

Si sta parlando di quel tipo di serietà che, spesso, molti ex milanisti come Gennaro Gattuso o Zvonimir Boban ad esempio hanno tirato spesso in ballo per sottolineare il cambiamento, ovviamente in negativo, del Milan odierno proprio dal punto di vista delle regole e della disciplina.

Inzaghi, quindi, ha sottoscritto quel tipo di pensiero, affermando che, nella rosa attuale del Milan, tutti partiranno da zero e soltanto i giocatori che dimostreranno bravura e responsabilità potranno scendere in campo. SuperPippo ha anche affermato che i calciatori sono tenuti ad avere un comportamento esemplare anche fuori dal campo e il riferimento ai tanti atteggiamenti stravaganti di Mario Balotelli diventa praticamente naturale.

Nonostante le tante voci di mercato, infatti, Inzaghi ha trattato giustamente Supermario come un giocatore che sarà presto a sua disposizione, dichiarando anche di averci già parlato e di avere avuto un’impressione positiva:

Balotelli è un patrimonio del nostro calcio, io devo valorizzarlo. Le critiche devono fortificarlo. Anche io nel corso della mia carriera sono stato criticato ma anche queste cose rientrano in un percorso di vita. Mario può fare la differenza. Mi ha anche chiesto di mandargli un preparatore in vacanza, questo mi sembra un ottimo punto di partenza. Dato che questa squadra l’anno scorso è arrivata ottava, con me tutti ripartiranno da zero. Chi mi dimostrerà la propria bravura e la propria disciplina, allora giocherà. Mi auguro e sono sicuro che Balo sarà un esempio per gli altri. Penso che un giocatore del Milan non possa sbagliare fuori dal campo, non possa sbagliare alimentazione e debba fare una vita da atleta. Il mio Milan, quello con Ancelotti in panchina, era perfetto da questo punto di vista.

Regole ferree e valori da trasmettere: Filippo Inzaghi si prepara alla sua prima avventura rossonera da allenatore con le idee ben chiare in mente e ora bisognerà solamente vedere se riuscirà a mettere in atto il suo piano per rilanciare il Milan, un piano che per ora parte dal DNA:

Obiettivi immediati? Non penso al gioco, non ora. Voglio ricreare un Dna vincente, quello che appartiene alla storia di questo club. Poi voglio ricreare un gruppo che arrivi a Milanello con il sorriso. La sincerità è fondamentale in un allenatore, uno che trasmette delle regole deve essere il primo esempio per i giocatori. Cercherò di essere me stesso, non voglio copiare nessuno. Spero che i miei giocatori recepiscano la mia voglia e la mia applicazione.

La conferenza stampa è terminata con le inevitabili domande sul mercato. A Casa Milan, durante la giornata di oggi, si sono visti i nuovi acquisti Alex, Jeremy Menez e Michael Agazzi e alcuni ritorni, quello interessante di Michelangelo Albertazzi e quello forse meno gradito di M’Baye Niang, un’altra bella gatta da pelare. Inzaghi, però, ha praticamente dribblato queste domande, affermando soltanto di fidarsi ciecamente dell’operato della società:

La società farà quello che è possibile per tornare a vincere. Io spero di far capire ai ragazzi che voglio un Milan propositivo, voglio che torni questo spirito, e la gente ci deve stare vicina, avendo un po’ di pazienza perché qui non abbiamo ancora la bacchetta magica. Menez e Alex? Non sono qui per caso, erano giocatori ambiti da altri club, li abbiamo valutati attentamente e strappati alla concorrenza. Oggi arrivando a Casa Milan in pullman mi sono venuti i brividi. Ho trovato un ambiente e un’atmosfera bellissimi, non avevo bisogno di conoscere il tifoso del Milan ma la passione è incredibile. Ho letto anche uno striscione, Torniamo il Milan, tutti dobbiamo ripartire da quella rabbia.

Foto | © Getty Images



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