Una Juventus micidiale ipoteca lo scudetto superando anche il Milan a San Siro. Ora sono undici i punti di vantaggio nei confronti della Roma che ha una partita da recuperare contro il Parma. Inoltre la Vecchia Signora può contare anche sullo scontro diretto probabilmente favorevole: a Torino terminò 3-0 e la Roma, se vuole almeno pareggiare i conti, deve vincere con il medesimo punteggio nella partita di ritorno (quando forse tutto sarà già deciso).Contro il Milan la squadra di Conte ha conquistato il 22° successo su 26 incontri e sembrano inossidabili non avendo neanche patito la fatica dopo la gara di Europa League contro il Trabzonspor. Il Milan ha giocato una buona gara, ma si è sciolto come neve al sole alle prime difficoltà: è una squadra che corre meno dei bianconeri ed è soprattutto meno solida mentalmente.

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Altri numeri che testimoniano la forza della Juventus: con la vittoria sul Milan le partite in cui i bianconeri sono andati a rete ora diventano 39. Torna, invece, a subire gol il Milan che nelle precedenti due partite era riuscito a mantenere la porta inviolata. A San Siro si affrontavano le due migliori formazioni del campionato delle precedenti sei giornate, per numero di punti ottenuti (14 la Juventus, 13 il Milan). Dal 2005-06 a oggi la Juventus aveva vinto una sola volta sul campo del Milan (2-1 nell’ottobre 2010), mentre il Milan aveva vinto complessivamente solo una delle ultime cinque sfide con la Juventus (tre le vittorie bianconere in questo parziale, incluso il 3-2 dell’andata). Le parole di Clarence Seedorf a fine gara:

“La sconfitta c’è, ma la prestazione è stata veramente buona. Siamo riusciti ad imporre il gioco che volevamo, cercando di impedire il più possibile i loro punti di forza. Il gol ha condizionato la gara perché la Juve poi ha potuto amministrare. Sono soddisfatto della crescita dei ragazzi. Il coraggio è importante, siamo sulla strada giusta. La Juventus ha dimostrato la sua forza nell’arco del campionato. Tevez ha fatto la differenza sui due gol, a questo livello è così. Noi abbiamo avuto tante occasioni e non siamo riusciti a segnare, questo fa la differenza. I due gol presi? Si potevano fare meglio alcune letture, l’inserimento di Lichtsteiner poteva essere bloccato. Sul secondo gol se Emanuelson stringe prima, riesce a fare uscire De Jong, ma quando uno fa dei tiri così, come è accaduto ogni tanto anche a me in carriera, si può solo applaudire e fare i complimenti. Andiamoci piano con le critiche, sappiamo quanto è difficile il campionato italiano. Non è abituato ad entrare in partite così, non era facile perché l’ho messo in una posizione dove speravo di creare più verticalizzazione. Credo molto in lui e alla lunga ci darà tantissimo. La differenza la fa sempre il gruppo, questo lo abbiamo visto specialmente nelle ultime gare. E’ normale che i gol vadano fatti per poter gestire la partita in maniera diversa, ma credo che la squadra sarà pronta per Madrid”.

Conte è rilassato, ma bacchetta Prandelli per la convocazione di Chiellini in nazionale:

“Non ci eravamo mai riusciti in questi tre anni, è la partita con la P maiuscola e non ci sono le differenza che dice la classifica. Abbiamo vinto soffrendo e questo è motivi di soddisfazione. Non si può sempre passeggiare. Scudetto in cassaforte? La strada è ancora lunga.Il primo tempo è stato di sofferenza perché il Milan ha giocato a ritmi molto alti e ci ha messo in difficoltà. Nel secondo siamo stati più bravi, abbiamo raddoppiato e consolidato questa vittoria. Solo una grande Juve, però, poteva vincere contro questo Milan. Tevez? Ha giocato da leone, più il clima è caldo, più si diverte a prendere la squadra sulle spalle. E’ straordinario in fase offensiva e difensiva. Mi aspettavo almeno una mezza chiamata da Prandelli per chiedermi: stupido, come sta Giorgio?. Lo trovo poco garbato e poco educato questo tipo di comportamento: dai tanti giocatori alla Nazionale e ti fanno anche questo, non lo trovo giusto. Chiellini da tre settimane non gioca, venerdì ha ripreso ad allenarsi con un defaticante e l’ho portato a Milano per fargli riassaporare il campo ma, nella mia mente, non c’era il pensiero di utilizzarlo. Vederlo convocato mi dispiace e mi rammarica, tante volte da parte del ct si chiede collaborazione e disponibilità, noi ne diamo tantissima, perché forniamo tanti giocatori, mi aspettavo almeno una mezza telefonata”.

Milan – Juventus 0-2 del 2 marzo 2014 | 26a Serie A

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Rassegna stampa 3 marzo 2014: prime pagine di Gazzetta, Corriere e Tuttosport