Montemurro out, tutti i retroscena dell’addio alla Juventus Women: lo volevano solo più in due. Separazione brusca ma inevitabile

È finita tra Joe Montemurro e la Juventus Women, con oltre due anni di anticipo rispetto alla scadenza contrattuale fissata nel giugno 2026, frutto di un rinnovo discusso e nebuloso per tempistica e dinamica (probabilmente una forzatura del club per prevenire l’interesse manifestato dalla Nazionale USA). In concomitanza arriva la conferma del direttore della sezione femminile Stefano Braghin fino al 2027 che torna saldamente al comando del progetto: un annuncio sincrono che racconta tanto di quelle che sono state le dinamiche di una separazione brusca ma di matrice antica

JM era separato in casa, da mesi. La sconfitta nel preliminare di Champions a inizio settembre con l’Eintracht Francoforte, a pochi giorni dal sopra citato rinnovo, aveva già minato (forse irreparabilmente) la sua posizione. A deludere – oltre all’eliminazione mortificante per conti e progetto – era stata la gestione di una partita buttata al vento con sole due sostituzioni nell’arco dei 90 minuti (tre nei 120). «Una cosa così non si vedeva dagli anni ’70», commentava qualcuno in preda allo sconcerto. La difficoltà nel gestire una rosa profonda ed arricchita nelle alternative rispetto al passato non ha mai abbandonato il tecnico australiano che, dopo una prima stagione felice, ha sempre fatto fatica ad amministrare lo spogliatoio. La quasi totalità del gruppo, ad eccezione di un paio di big straniere (Beerensteyn e Gunnarsdottir), non lo seguiva più da tempo. Le giovani non si sentivano prese in considerazione e molte giocatrici reputavano le sue scelte tecniche bizzarre. Lo staff cambiato appositamente per lui a inizio anno e un mercato in cui era stata soddisfatta ogni sua richiesta (su tutte Palis!) non gli hanno permesso di risollevare una squadra sfilacciata e senz’anima, ondivaga nel rendimento e troppo spesso schiava di una scarsa flessibilità tattica.

Joe aveva rischiato l’esonero anche dopo l’ultima sconfitta in campionato contro la Roma (addio scudetto), l’ennesima partita sbagliata nell’interpretazione. Ne è seguito un duro confronto con Braghin in cui il tecnico è stato messo con le spalle al muro: imputatagli una lunga serie di errori nella gestione del gruppo squadra, a cominciare dall’impiego ostinato di alcune protagoniste. Il ko con la Fiorentina nella semifinale di andata di Coppa Italia (preceduto da quattro successi) ha spinto l’Head of Juventus Women – con cui non c’era più sintonia professionale – ad accelerare i tempi di una separazione che si sarebbe consumata al più tardi a fine stagione. Per il futuro il vero nome è Suzanne Bakker, che lascerà l’Ajax in estate ed è brava con le giovani. Fino ad allora ci sarà il vice Giuseppe Zappella a traghettare.

Così è caduto il propugnatore del calcio proattivo, difensore indefesso ma forse miope di un gioco esibito solo a sprazzi nel suo triennio bianconero. Restano 5 trofei (triplete nella prima annata) e due ottime partecipazioni alla Champions che hanno consentito al club bianconero di sfiorare l’ottavo posto del ranking Uefa. Montemurro, logorato dalle critiche ma poco incline all’ascolto, negli ultimi mesi si è chiuso a riccio, non riuscendo a ristabilire un legame empatico con chi lavora dentro e fuori il mondo Juve. La rissa sfiorata col tifoso e la conferenza stampa iraconda post Juve-Sassuolo (aveva vinto 4-0!) sono solo la punta dell’iceberg. Joe Montemurro si è perso per strada e non si è più ritrovato: prima della Supercoppa (vinta) diceva di voler andare in ritiro a Dubai, ora potrà farlo tranquillamente

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ultimo aggiornamento: 06-03-2024


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