Un terremoto che rischia di mettere a repentaglio campionati, coppe nazionali, coppe europee e forse nazionali. Pochi minuti dopo la mezzanotte è arrivato l’annuncio. Dodici club inglesi, spagnoli e italiani (Juventus, Milan e Inter) hanno annunciato congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la SuperLega, governata dai Club Fondatori. La Uefa prepara la battaglia contro i club che hanno aderito alla scissione. Mancano all’appello altre due big del calcio europeo: Paris Saint-Germain e Bayern Monaco.

IL COMUNICATO

AC Milan, Arsenal FC, Atlético de Madrid, Chelsea FC, FC Barcelona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur hanno tutti aderito in qualità di Club Fondatori – si legge nel comunicato notturno – È previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile.

In futuro i Club Fondatori auspicano l’avvio di consultazioni con UEFA e FIFA al fine di lavorare insieme cooperando per il raggiungimento dei migliori risultati possibili per la nuova Lega e per il calcio nel suo complesso. La creazione della Super League arriva in un momento in cui la pandemia globale ha accelerato l’instabilità dell’attuale modello economico del calcio europeo. Inoltre, già da diversi anni, i Club Fondatori si sono posti l’obiettivo di migliorare la qualità e l’intensità delle attuali competizioni europee nel corso di ogni stagione, e di creare un formato che consenta ai top club e ai loro giocatori di affrontarsi regolarmente.

Immediata la reazione Uefa, Federazioni, Leghe e anche la Fifa che vogliono intentare una causa da 50-60 miliardi per danni e mancati guadagni e l’esclusione delle ‘ribelli’ dal sistema. Da Nyon hanno tuonato assicurando che ai club partecipanti “sarà vietato giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale, e ai loro giocatori potrebbe essere negata l’opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali”. In linea con Fifa e Uefa è Gabriele Gravina: “Siamo sempre stati contro la Super Lega”.

ANDREA AGNELLI SI DIMETTE DALL’ECA

La Juventus ha comunicato nelle scorse ore che “Andrea Agnelli si è dimesso dal ruolo di presidente dell’Eca (l’associazione dei club europei) e dall’esecutivo Uefa”. Il numero uno del club bianconero è diventato contestualmente il nuovo vice presidente della SuperLega. Queste le sue parole: “I dodici fondatori della Super Lega hanno una fanbase che supera il miliardo di persone in tutto il mondo: in questo momento critico ci siamo riuniti per mettere il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato“. Il presidente della SuperLega è Florentino Perez: Aiuteremo il calcio ad ogni livello e lo porteremo ad occupare il posto che a ragione gli spetta nel mondo. Il calcio è l’unico sport davvero globale con più di quattro miliardi di appassionati e la responsabilità di noi grandi club è di rispondere ai loro desideri“.

CHI FINANZIA LA SUPERLEGA

Il progetto della Superlega verrà finanziato dalla banca americana JP Morgan. Un portavoce londinese della banca ha confermato le indiscrezioni delle scorse ore all’agenzia di stampa France Presse. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, i club fondatori riceverebbero un pagamento in un’unica soluzione di 3,5 miliardi di euro per sostenere i piani di investimento.

COSA RISCHIANO I CLUB DELLA SUPER LEGA

L’Uefa, le leghe e le federazioni come detto in precedenza vogliono prendere seri provvedimenti. Ai club interessati sarà vietato giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale, e ai loro giocatori potrebbe essere negata l’opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali. Lo ha spiegato la Uefa nella nota con Federcalcio inglese, Premier League, Federcalcio spagnola, Liga, Figc e Lega Serie A.

Sarà vietato di giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale e ai loro giocatori potrebbe essere negata la possibilità di rappresentare le loro squadre nazionali. Ringraziamo i club di altri paesi, in particolare i club francese e tedesco, che si sono rifiutati di sottoscriverlo. Esortiamo tutti gli amanti del calcio, dei tifosi e dei politici, a unirsi a noi nella lotta contro un progetto del genere, se dovesse essere annunciato. Questo persistente interesse personale di pochi va avanti da troppo tempo. Quando è troppo, è troppo.

IL MOTIVO

L’annuncio della creazione della SuperLega è arrivato prima che l’Uefa annunciasse il nuovo formato della Champions League a partire dal 2024. L’idea dell’organo europeo del calcio è allargare la competizione da 32 a 36 squadre, e le partite garantite aumenterebbero da 6 a 10. Ogni squadra giocherebbe contro 9 avversarie di valore diverso, decise tramite sorteggio. I risultati di tutte le partite andrebbero a comporre un’unica classifica di 36 squadre: le prime 8 si qualificherebbero direttamente agli ottavi, mentre le restanti 8 emergerebbero dai playoff. Il numero di partite della fase a gironi passerebbe dai 96 della Champions League in corso a 180. Le squadre eliminate al termine della prima fase passerebbero da 16 a 12.

Un modello che non piace ai club della SuperLega: aumentano le partite, ma non la spettacolarità. Questo perché entrerebbero altre squadre dai vari campionati a giocare la Champions, ma qualitativamente inferiori e dunque le sfide sarebbero poco appetibili sulla questioni diritti tv internazionali. Nella SuperLega secondo le società fondatrici è giocare gare tra big che solitamente si vedono dai quarti di Champions fino alla finale.

LE REAZIONI

Non solo il mondo del calcio, ma anche dalla politica arrivano reazioni contrarie all’istituzione della SuperLega. La vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas ha scritto su Twitter che “dobbiamo difendere un modello di sport europeo basato sui valori, basato sulla diversità e l’inclusione. Non c’è spazio per riservarlo ai pochi club ricchi e potenti che vogliono legami stretti con tutto ciò che le associazioni rappresentano: campionati nazionali, promozione e retrocessione e sostegno al calcio dilettantistico di base“. Critico anche il segretario del Pd, Enrico Letta, che ha twittato: “L’idea di una SuperLega per i più ricchi club europei di calcio? Sbagliata e decisamente intempestiva. In Europa il modello NBA non può funzionare. Nel calcio e nello sport la forza sta nella diffusione, non nella concentrazione. E nelle belle storie tipo Atalanta, Ajax, Leicester“. Contrario il leader della Lega, Matteo Salvini, secondo il quale “è possibile che ci siano 10 squadre che tengono in mano lo sport del continente. Pensiamo ai ragazzi, a chi ha vinto arrivando dal nulla. Che il calcio abbia bisogno di riforme sia in Italia che in Europa, sì. Che ci siano stipendi fuori dal mondo e regole fuori dai tempi“.

Bayern Monaco e Borussia Dortmund si sono tirati fuori. I due club tedeschi presenti nel consiglio di amministrazione dell’Eca, si sono espressi contro la Superlega. Queste le dichiarazioni del Ceo del Borussia Dortmund, Joachim Watzke. “Ci siamo riuniti domenica sera per una conferenza virtuale e abbiamo confermato la volontà dei club coinvolti di appoggiare la prevista riforma della Champions League, respingendo i piani per formare una Superlega. Entrambi i club tedeschi rappresentati hanno espresso lo stesso punto di vista“.

COS’è LA SUPERLEGA E COME FUNZIONA

La SuperLega è una nuova competizione calcistica riservata ai migliori club d’Europa, che andrebbe a sostituire, inglobandola, l’attuale Champions a partire dalla stagione 2022/23. Un progetto fortemente voluto dai top club dei principali campionati del Vecchio continente, e dall’ECA, l’Associazione dei club europei presieduta da Andrea Agnelli. Un torneo a inviti, che garantirebbe alle squadre partecipanti introiti pesanti. Una situazione che, in prospettiva, ingolosisce i club più potenti, soprattutto dopo le perdite derivanti dagli effetti della pandemia e con l’incombere dello spettro agitato dall’Uefa di ridurre drasticamente i premi per i partecipanti ai propri tornei.

Il format della competizione prevede 20 club partecipanti di cui 15 Club Fondatori e un meccanismo di qualificazione per altre 5 squadre, che verranno selezionate ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente. Sono previsti due gironi da 10 squadre, con 18 partite (9 di andata e 9 di ritorno). Le prime tre di ogni gruppo andranno ai quarti di finale, mentre la quarta e quinta classificata si giocheranno gli ultimi due posti, poi le semifinali e la finale. Il torneo avrà inizio nel 2022, si giocherà a metà settimana, tranne la finale che si disputerà di sabato.

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ultimo aggiornamento: 19-04-2021


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