
Inter, a rischio penalizzazione? Come stanno le cose (www.calcioblog.it - X Inter Xtra)
L’Inter, impegnata con il Mondiale per Club, si prepara al suo futuro societario con novità molto importanti.
L’Inter, proprio come la Juventus, è impegnata con il Mondiale per Club a giugno. I nerazzurri vogliono archiviare una stagione a dir poco complicata dal punto di vista sportivo, conclusasi con la batosta in finale di Champions League contro il PSG. In ogni caso, a prescindere da come la si può vedere, la squadra allenata da Cristian Chivu ha avuto comunque un 2024/25 assolutamente positivo dal punto di vista dei ricavi.
Talmente tanto positivo che, a quanto pare, il proprietario del club – il fondo americano Oaktree – ha deciso di prendere una decisione davvero molto importante per il futuro prossimo della squadra milanese: non c’entra il calciomercato o questioni di questo genere, bensì riguarda in tutto e per tutto l’aspetto societario più profondo del club.
Inter, cosa sta succedendo in società: i dettagli
L’Inter ha annunciato una nuova operazione di rifinanziamento del proprio debito, con il rimborso anticipato del bond da 415 milioni di euro, inizialmente in scadenza a febbraio 2027. Senza questo intervento, secondo Tuttosport, i nerazzurri rischiavano di non potersi iscrivere al campionato 2026/27. Tutto è iniziato nel 2015, quando Erick Thohir ottenne un finanziamento da 230 milioni di euro da Goldman Sachs e UniCredit.

Con il passaggio della proprietà a Suning, nel 2017 è stato deciso di rifinanziare quel debito tramite l’emissione di un bond da 300 milioni con scadenza al 2022 (in seguito è stato emesso quello da 415 e tasso d’interesse del 6,75%). Il rimborso verrà effettuato il 26 giugno 2025, a un prezzo pari al 101,6875% del valore nominale, oltre agli interessi maturati. A partire da febbraio 2026, il bond sarebbe entrato a far parte della passività a breve termine.
Questo avrebbe avuto un impatto significativo sugli indicatori finanziari presi in esame per l’iscrizione al campionato della stagione 2026/27, quando entrerà in vigore un nuovo organismo indipendente di controllo finanziario che sostituirà la storia Covisoc. Ecco spiegata, allora, la necessità di rifinanziare il bond e ridurlo drasticamente (scongiurando anche una possibile mancata iscrizione alla Serie A). 300 milioni di euro rappresentano la nuova operazione di rifinanziamento, mentre la differenza di circa 100 milioni verrà messa dall’Inter stessa. Ciò sarà reso possibile grazie a una liquidità straordinaria accumulata con l’ausilio degli impressionanti introiti agguantati dai nerazzurri in virtù della finale di Champions League raggiunta.
L’operazione ha radici lontane. Tutto parte nel 2015, quando Erick Thohir, per svincolare le garanzie precedentemente date da Massimo Moratti, ottenne un finanziamento da 230 milioni di euro da Goldman Sachs e UniCredit. Quel debito era garantito dai flussi di cassa di Inter Media and Communication, la controllata che gestisce i proventi da diritti TV e sponsorizzazioni. Con il passaggio della proprietà a Suning, su cui Report ha fatto anche un’inchiesta, nel 2017 si decise di rifinanziare quel debito tramite l’emissione di un bond da 300 milioni di euro, scadenza 2022. Arrivato il momento di ripagare quel bond, l’Inter ne emette un secondo nel 2022, questa volta da 415 milioni, al tasso d’interesse del 6,75% e con scadenza febbraio 2027. Questo secondo bond è quello che ora viene rimborsato anticipatamente. Un’operazione che, per essere completata, è subordinata al buon esito di un nuovo finanziamento, i cui proventi verranno utilizzati per saldare l’importo.