
Jasmine Paolini non le manda a dire su Sinner (Foto IG @jasmine_paolini - calcioblog.it)
Per Jannik Sinner arriva uno smacco inaspettato, e a renderlo ancora più amaro è chi lo ha pronunciato. Cosa succede al Roland Garros.
Nel tennis, si sa, non contano solo i colpi vincenti o i titoli conquistati. A volte basta una frase, una preferenza espressa con leggerezza, per accendere i riflettori su qualcosa di più profondo. Un dettaglio che sfugge a molti ma che per chi segue ogni sfumatura del circuito può trasformarsi in una notizia pesante.
E quello che è successo nelle ultime ore a Parigi, dove il Roland Garros ha appena aperto i battenti, rientra proprio in questa categoria. Una piccola dichiarazione che ha fatto più rumore di quanto si potesse immaginare, soprattutto per chi ha il cuore azzurro.
Paolini non si trattiene su Sinner
Jannik Sinner arriva al torneo parigino con il peso delle aspettative sulle spalle, forte del suo ranking da numero uno del tennis, rientrato dallo stop forzato per squalifica e da una finale conquistata a Roma. Però, c’è un però. Una voce, anzi più di una, che sembra frenare l’entusiasmo. Tutto parte da un sondaggio informale, quasi un gioco tra colleghe, condotto tra alcune delle tenniste più importanti del circuito WTA. La domanda era semplice: chi vincerà il Roland Garros tra gli uomini?
Ebbene, il nome più citato non è stato quello di Sinner. Il favorito, secondo la maggior parte delle giocatrici, è Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, nonostante qualche passaggio a vuoto durante la stagione, continua ad essere visto come il più completo, il più pericoloso, il più pronto ad affrontare le difficoltà della terra rossa parigina. Un giudizio che, di per sé, potrebbe anche non sorprendere troppo. Ma ciò che ha lasciato molti senza parole è stata la risposta di Jasmine Paolini.

L’azzurra, che di solito non perde occasione per spendere parole di stima e affetto nei confronti di Sinner, questa volta è stata diretta. Ha sorriso, ha mantenuto il suo stile schietto, ma alla fine ha indicato un altro nome. Non Jannik. Anche lei, come molte altre, ha scelto Alcaraz. E non è una questione di antipatie o preferenze personali. È, molto semplicemente, una valutazione tecnica.
Infatti, va detto con sincerità: sulla terra rossa Sinner non è ancora il giocatore dominante che abbiamo visto su altre superfici. Le sue accelerazioni, la sua solidità da fondo campo, il suo approccio mentale granitico funzionano meglio su cemento, dove può spingere con maggiore aggressività e gestire meglio il ritmo. Al Roland Garros, invece, serve anche pazienza, variazioni, adattamento. E lì, forse, il suo gioco perde un pizzico di efficacia.
È uno smacco, inutile girarci intorno. Soprattutto perché arriva da dentro il “mondo Sinner”, da chi lo conosce, lo segue e lo sostiene. Però può diventare anche uno stimolo. Perché se c’è una cosa che Jannik ha sempre dimostrato di saper fare è reagire. E allora forse, dopo questa piccola doccia fredda, potrebbe trovare nuove motivazioni per zittire tutti sul campo, a suon di vincenti. Per ora, però, i favori del pronostico vanno altrove.