
Alla Juve mancano già 110 milioni ma nessun acquisto (Foto Instagram - calcioblog.it)
I tifosi della Juve lo hanno battezzato lo scandalo dei 110 milioni, tanti i soldi spesi ma nessun acquisto a parte David.
Che qualcosa non tornasse, i tifosi lo avevano intuito già da un po’. Bastava guardare i movimenti di mercato, i nomi in entrata, quelli in uscita, e soprattutto il saldo finale per cominciare a farsi qualche domanda.
Però adesso, con i numeri nero su bianco, è esplosa una vera e propria bufera. La chiamano già “lo scandalo dei 110 milioni”, e in effetti, per come stanno le cose, è difficile trovare definizione più calzante.
Dove sono finiti i 110 milioni della Juve
L’estate 2025 della Juventus, almeno fino a questo momento, ha un sapore amarissimo. I sostenitori bianconeri, già reduci da stagioni altalenanti e promesse mancate, si aspettavano una campagna acquisti all’altezza della storia e delle ambizioni del club. E invece si ritrovano davanti a un paradosso clamoroso: più di 100 milioni già spesi — 109,9 per essere precisi — e un solo volto nuovo da poter effettivamente ammirare in campo. Un dato che ha fatto saltare la mosca al naso a più di qualche tifoso.
La spiegazione, come spesso accade nel calcio moderno, sta tutta nei meccanismi contabili. La Juve, infatti, ha dovuto fare i conti con una lunga serie di operazioni “differite”, quelle che si firmano oggi ma si pagano domani, o dopodomani. Peccato che adesso quel domani sia arrivato, e i nodi siano venuti al pettine. Le rate da saldare per acquisti passati hanno iniziato a pesare maledettamente sui conti attuali. Da Di Gregorio a Kalulu, passando per il riscatto di Conceicao, si tratta di spese che tecnicamente non sono nate quest’estate, ma che nel bilancio 2025 hanno un impatto fortissimo.

Il quadro, però, è contorto anche in uscita dove ci sono anche i riscatti “posticipati” di giocatori che ormai avevano già lasciato Torino da tempo. Fagioli, Rovella, Nicolussi Caviglia, Pellegrini: calciatori che, almeno nell’immaginario collettivo, non fanno più parte del progetto tecnico, ma che adesso si fanno sentire nei conti come fossero ancora lì. Fortunatamente stavolta in entrata con la Juve cheincassa 50 milioni di euro. Insomma, il flusso di denaro è uscito, eccome se è uscito, ma senza portare con sé l’entusiasmo che ci si aspetterebbe.
Il bilancio, tra entrate e uscite, parla chiaro: oltre 60 milioni di passivo. Numeri che, per una società come la Juve, rappresentano un fardello pesante. E mentre la dirigenza spiega che tutto serve a spalmare i costi e a tenere i conti in ordine secondo i nuovi parametri UEFA, la pazienza dei tifosi si sta rapidamente esaurendo. Perché va bene il bilancio, va bene la sostenibilità, però a Torino la gente vuole tornare a sognare, e con queste premesse il sogno sembra ancora lontano.
Ora il messaggio è chiaro: servono colpi veri, servono nomi, servono giocatori capaci di alzare davvero il livello. Altrimenti, quella che doveva essere l’estate del rilancio rischia di diventare soltanto un altro capitolo di delusione. E il conto, stavolta, rischia di non essere solo economico.