
Incontro e rottura totale: Vlahovic finisce fuori rosa - Calcioblog.it (screen Youtube)
Tra Vlahovic e la Juve ormai c’è un braccio di ferro che va avanti da mesi. La decisione di mettere il giocatore fuori rosa spiazza tutti e rischia di bruciare un investimento milionario.
La sensazione è che la lunga e tormentata storia tra Dusan Vlahovic e la Juventus sia ormai al bivio definitivo. Le schermaglie tra club e entourage si trascinano da mesi, ma ora si entra nella fase in cui servono scelte concrete, anche dolorose. Con il ritiro della squadra alla Continassa ormai alle porte, l’agenda di Damien Comolli, nuovo uomo forte dell’area tecnica bianconera, prevede un vertice decisivo con l’agente del serbo, Darko Ristic. E da quel colloquio si capirà finalmente se esiste ancora un futuro in bianconero per l’ex attaccante della Fiorentina. Vlahovic, classe 2000, arrivò a Torino nel gennaio 2022 come simbolo di un nuovo corso, tra mille speranze e cifre da capogiro. Il suo trasferimento fu uno schiaffo ai rivali viola, ma anche un investimento monstre che oggi rischia di rivelarsi un boomerang.
Il serbo guadagna quasi 2 milioni lordi al mese e il suo contratto scadrà nel giugno 2026. Tradotto: manca poco meno di un anno alla soglia in cui la Juve perderà ogni potere negoziale. La dirigenza ha quindi due strade: convincere il giocatore a rinnovare a cifre più contenute, oppure venderlo subito, evitando una minusvalenza e – soprattutto – un braccio di ferro logorante. Ma il rinnovo, al momento, è un’ipotesi remota. Ristic e Vlahovic non sembrano disposti a rivedere verso il basso un contratto siglato in condizioni ben diverse. E se la volontà di prolungare non c’è, alla Juve non resta che trovare una via d’uscita. L’alternativa, pericolosa e costosa, è lasciare che il giocatore resti in rosa da separato in casa, vivendo una stagione da spettatore pagato profumatamente. Uno scenario che inizia a non essere più fantascienza.
Vlahovic-Juve, la resa dei conti
Qualora il confronto con l’entourage non portasse ad alcuna apertura, la Juventus potrebbe prendere in considerazione la mossa estrema: escludere Dusan Vlahovic dalla prima squadra, almeno fino a una soluzione definitiva. Una scelta durissima, che richiamerebbe alla memoria il caso Milik, lasciato fuori rosa dal Napoli di De Laurentiis per mesi quando si rifiutò di rinnovare alle condizioni del club. Oppure, in alternativa, il precedente meno cruento ma comunque emblematico di Gonzalo Higuain, che nel 2020 arrivò a una risoluzione consensuale per chiudere anzitempo la sua avventura in bianconero. Nel caso di Vlahovic, però, il quadro è più complesso. Il giocatore ha 25 anni, è nel pieno della carriera, ed è ancora un asset tecnico e finanziario di valore. Mandarlo in tribuna per una stagione intera significherebbe dilapidare un investimento e creare un precedente destabilizzante in un gruppo che Comolli sta cercando di ricostruire.

Ma allo stesso tempo, la Juventus non può permettersi di restare ostaggio di un contratto ingestibile, senza garanzie sul futuro. A oggi, nessun top club ha presentato un’offerta formale, in parte per le richieste economiche, in parte per lo status fisico e tecnico del giocatore, che ha vissuto una stagione discontinua. L’unica strada percorribile – salvo miracoli – resta quella di una mediazione: cessione a condizioni vantaggiose per il compratore, con una possibile buonuscita a Vlahovic per compensare la differenza con l’attuale ingaggio. Tutte soluzioni complicate. Ma se non si troverà un punto d’incontro entro pochi giorni, la Juventus non escluderà nulla, neanche la linea dura. Perché il tempo delle attese è finito. Ora servono scelte. Anche impopolari.