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Serie A

Serie A, il bilancio del girone d’andata

Milano comanda la lotta per il titolo in uno dei campionati più avvincenti degli ultimi anni. Il dominio bianconero sembra giunto a fine ciclo.

Con la fine della 19esima giornata di Serie A si chiude il girone d’andata che ha proclamato il Milan Campione d’Inverno. La squadra di Pioli, sulla scia degli ottimi risultati del finale dello scorso campionato, ha continuato a vincere e ad imporre il suo gioco. Nonostante lo scivolone casalingo dell’ultimo turno con una sempre più ritrovata Atalanta, i rossoneri hanno mantenuto la prima posizione anche grazie al pari dell’Inter a Udine. La squadra di Conte ha il miglior attacco del campionato e, smaltita la deludente eliminazione europea, non ha mostrato segnali di cedimento e, soprattutto con la netta vittoria a San Siro contro la Juventus, ha lanciato chiari segnali a tutte le concorrenti. I bianconeri, invece, colpevolmente indietro sul tabellino di marcia, si ritrovano costretti a inseguire. Il primo posto, con la gara contro il Napoli ancora da recuperare dista ben sette punti.
Sorprendono, invece, per qualità di gioco espressa e classifica Sassuolo, Verona e Benevento. Di tutt’altro sapore il girone d’andata di Torino e Parma entrambe costrette, in corso d’opera, al cambio d’allenatore. Male anche il Cagliari di Eusebio Di Francesco, che nonostante la fiducia del presidente Giulini – il tecnico ha rinnovato il proprio contratto in settimana – non vince da ben 12 giornate.

LA TOP 11 – GIRONE D’ANDATA

TOP 11 (3-4-3): Silvestri; Cuadrado, Hakimi, Theo Hernandez; Zaccagni, Mkhitaryan, Veretout, Calhanoglu, Cristiano, Ibrahimovic, Lukaku.

LE PAGELLE

MILAN 8

Il Milan, fresco Campione d’Inverno, continua a volare sulle ali dell’entusiasmo. I rossoneri sono diventati la squadra da battere: è la formazione con il maggior numero di partite vinte. Grazie alla ritrovata seconda gioventù di Ibrahimović, i rossoneri, dopo gli importanti innesti sul mercato di riparazione, hanno l’intenzione di continuare il loro percorso che Pioli e i suoi, sperano posso far capolinea dritto allo Scudetto. É ancora presto per sbilanciarsi: manca un intero girone da giocare. Ma chi ben comincia…

HELLAS VERONA 7,5

La fresca vittoria contro il Napoli va a confermare il capolavoro tattico e non solo di Juric a Verona. L’Hellas, miglior difesa del torneo insieme alla Juventus, incarna perfettamente lo spirito combattivo e guerriero del proprio allenatore che dalla panchina manovra e disciplina i suoi in un’organizzazione tattica impeccabile. Il nono posto della scorsa stagione ha quasi del miracoloso, ma il Verona vuole continuare a stupire guidato dal talento e dalla spregiudicatezza dei suoi giovani.

ATALANTA 7

Un inizio di stagione fin troppo altalenante e la brutta vicenda legata alla lite tra Papu Gomez e Gasperini stavano per annunciare la fine del giocattolo Dea che tanto aveva incantato e fatto innamorare gli appassionati di tutta Italia.
Ma nonostante la separazione con il proprio capitano, l’Atalanta, dopo la pesante sconfitta 5-0 contro il Liverpool, ha definitivamente svoltato la propria stagione. Il Gasp ha apportato alcune modifiche allo scacchiere tattico della Dea, consolidando maggiormente la fase difensiva. Da quel momento in avanti l’Atalanta è tornata ad essere l’incredibile e incontrastabile macchina da gol.
La Dea ha già iniziato la sua scalata ai vertici della classifica e, se la squadra di Gasperini rispetterà la sua tradizione con gironi di ritorno di alto livello, in un campionato ancora molto aperto, il finale di stagione dell’Atalanta potrebbe riservare ancora grandi festeggiamenti.

INTER 7

Tra alti e bassi l’Inter di Antonio Conte è sempre lì ai vertici della classifica. Mai come quest’anno, la squadra nerazzurra vede la possibilità di riportare il tricolore dalle parti di Appiano. I gol di un sempre più trascinatore e uomo squadra, Lukaku, e la crescita esponenziale di uomini come Hakimi e Barella, fanno sognare i tifosi nerazzurri. Il segnale lanciato in occasione del match contro la Juve è di quelli importanti. L’organico, come ribadito da Conte e società non subirà alcun cambiamento, ma la rosa interista ha tutte le potenzialità per alzare un trofeo a fine stagione.

SASSUOLO 7

Nessuna squadra italiana gioca in un modo così ricercato e così vicino alle idee del suo allenatore come il Sassuolo di De Zerbi. I neroverdi dopo l’exploit dello scorso anno stanno confermando di essere una squadra che se la gioca sempre alla pari anche con le big.
Aspettando di ritrovare il miglior Ciccio Caputo, il rilancio e la crescita esponenziale di giovani come Locatelli, Berardi e Traoré sono l’ennesima conferma dell’ottimo lavoro e gestione di un allenatore che meriterebbe il salto definitivo in una grande squadra.

ROMA 6,5

Terza forza del campionato e terzo miglior attacco. Andrebbe alla grande se non fosse per il solito problema interno esploso nello spogliatoio giallorosso. Perdere un derby nella Capitale può lasciare degli strascichi per tutta la stagione: dalla presunta lite Fonseca-Dzeko, all’incapacità dello staff del tecnico portoghese di non accorgersi di aver effettuato sei cambi nel match di Coppa Italia.
Per il bene della Roma e dei suoi tifosi, si spera che i giallorossi si siano lasciati tutto alle spalle e possano ripartire dall’ultima vittoria in campionato contro lo Spezia per tornare a seguire l’obiettivo Champions League.

SPEZIA 6,5

Una delle sorprese più belle del campionato. I liguri non temono di lanciare i propri talenti del settore giovanile. La squadra di Italiano ha già convinto i più scettici con il bel gioco e importanti risultati.

BENEVENTO 6,5

Il Benevento di Pippo Inzaghi non risente del salto di categoria e conferma, alla fine del girone di andata, di meritare di stare in Serie A. I giallorossi sono una squadra ordinata che riversano sul campo il pragmatismo del proprio allenatore.

JUVENTUS 6

La Supercoppa ha ridato morale ed entusiasmo dopo la pesante sconfitta contro l’Inter che sembrava avesse addirittura posto fine al dominio bianconero. Come nella stagione 2015/16, la Juventus è costretta ad inseguire con un importante ritardo dalle prime posizioni. La squadra di Pirlo si trova al quarto posto, a -7 dal Milan capolista, ma con una partita da recuperare.
Nonostante i bianconeri risultino essere la miglior difesa del torneo, insieme al Verona, la Vecchia Signora si è dimostrata fin troppo vulnerabile agli attacchi avversari non riuscendo a concretizzare al meglio le occasioni da rete create. Riuscirà la Juventus nell’impresa di conquistare il decimo scudetto consecutivo?

NAPOLI 6

La sconfitta con il Verona, ridimensiona e segna l’umore di una squadra ancora scossa dalla sconfitta in Supercoppa. Il Napoli di Gattuso è spesso mancato nelle grandi partite. La squadra appare spesso fin troppo scolastica e, in più di un’occasione, sembra mancare della “cazzimma” per ribaltare una situazione di svantaggio. La classifica, comunque, non penalizza del tutto i partenopei che dovranno ancora recuperare il match contro la Juve. In caso di vittoria aggancerebbero la Roma in terza posizione.

LAZIO 6

Nonostante qualche punto perso per strada in campionato, la Lazio ha mostrato di aver ritrovato la propria identità di gioco. Quando è in serata, la squadra di Inzaghi resta una delle squadre più belle da vedere del nostro campionato grazie al talento cristallino di Luis Alberto e Milinkovic-Savic e ai gol della scarpa d’oro Ciro Immobile. La vittoria nel derby può essere stata la svolta in chiave campionato che potrebbe aver rilanciato i biancocelesti verso le posizioni di vertice.

SAMPDORIA 6

La Doria è la squadra che vive nel limbo tra la zona Europa e la zona retrocessione. La squadra di Ranieri chiude un girone di andata senza fama e senza gloria.

BOLOGNA 5,5

Quando la squadra segue alla lettera i dettami del suo allenatore, il Bologna si identifica perfettamente nella forza d’animo di Siniša Mihajlović. Ma i rossoblù hanno spesso dimostrato una fase difensiva fin troppo fragile e un attacco spesso carente. Per la salvezza servirà subire meno e concretizzare al meglio le tante occasioni da rete create.

UDINESE 5,5

La conferma a inizio campionato di Gotti è senz’altro la migliore intuizione di questa Udinese a tinte sempre più albiceleste. La squadra non è quasi mai continua. Dal muro eretto in porta da Musso, per rendimento uno dei migliori del campionato, fino all’estro e alla leadership di De Paul, l’Udinese possiede già il talento per costruire le basi per una salvezza tranquilla.

CROTONE 5

La squadra di Stroppa è la neo-promossa ad aver riscontrato più difficoltà nel salto di categoria. Il solo talento di Junior Messias, non può bastare per raggiungere la salvezza. Servirà altro.

FIORENTINA 5

La sola vittoria con la Juventus a Torino non può racchiudere un giudizio di un’intera stagione specie se questa è composta da molti alti e bassi (decisamente più bassi). Nonostante l’approdo in panchina di Prandelli, la svolta non è ancora arrivata. Una squadra con un organico come quello della Fiorentina non può giocare un campionato con l’obbiettivo di salvarsi all’ultima giornata.

GENOA 5

Il ritorno di Ballardini sulla panchina rossoblù ha ridato animo ed entusiasmo ad una squadra che sembrava andare giù a picco. Dopo un avvio complicato per via dall’emergenza coronavirus, il Genoa sembra aver trovato la luce in fondo al tunnel. Nella seconda parte del campionato, servirà continuità.

PARMA 4

Il Parma di Liverani arranca a trovare una propria identità e subisce fin troppo. Gli emiliani costellati da numerosi infortuni hanno risentito delle assenze degli uomini migliori in alcuni momenti chiave del campionato. Il ritorno in panchina di D’Aversa può ribaltare un inizio di stagione a dir poco disastroso.

CAGLIARI 4

I sardi chiudono il girone d’andata con 11 sconfitte e solo 3 vittorie, collezionando la miseria di 14 punti. La squadra di Di Francesco non vince da oltre 12 giornate e si è trasformata in una vera e propria squadra materasso fin troppo facile da battere.

TORINO 4

L’esonero, inevitabile, di Giampaolo si spera possa dare la scossa ad un ambiente apparso, nell’arco della stagione, demotivato e non all’altezza della categoria. Per il Toro una prima parte di campionato da dimenticare con una serie di record negativi incanalati uno dietro l’altro. Una formazione quasi senza spirito di sacrificio aggrappata alla volontà e forza d’animo del suo capitano, Belotti, in fisiologico calo nelle ultime giornate.



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