La Lazio pareggia la prima partita della stagione e sale al terzo posto in classifica, in coabitazione con Milan, Sampdoria e Udinese. Per i biancocelesti c’è un pizzico di amaro in bocca perché fino all’ingenuo rigore provocato da Cavanda (espulso per doppia ammonizione) erano in vantaggio e in controllo della partita. Resta la buona prova della formazione di Pioli anche in inferiorità numerica e il momento di grazia di Lucas Biglia, diventato autentico faro del centrocampo laziale. Mandorlini può essere soddisfatto per la prova del suo Verona contro un avversario temibile. I gialloblu salgono a quota 12 in graduatoria, ad un punto dalla Fiorentina, e nel prossimo turno faranno visita al Cesena mentre la Lazio ospiterà il Cagliari.

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Numeri e curiosità – Era la 40esima sfida di Serie A tra Verona e Lazio: finora 11 le vittorie dei veneti, 12 quelle dei biancocelesti. Il risultato più frequente è il pareggio, verificatosi 16 volte. Anche questa volta, come nelle precedenti cinque partite, entrambe le squadre sono andate a segno: 33 il bottino di reti in queste partite. L’ultimo successo dei biancocelesti al Bentegodi contro l’Hellas risale all’ottobre 1991. La Lazio veniva da quattro successi consecutivi: non accadeva ai biancocelesti in Serie A da gennaio 2013. Due successi (senza gol al passivo) per la Lazio nelle precedenti due trasferte: i capitolini non vincono tre gare di fila fuori casa nello stesso campionato dall’ottobre 2011. Luca Toni ha trovato nove reti contro la Lazio in A (inclusa una doppietta in gialloblu nella passata stagione). Lucas Biglia ha segnato contro il Verona al Bentegodi il suo primo gol in Serie A, nella sfida del 22 dicembre scorso al Bentegodi terminata 4-1 per i veneti.

Le parole di Mandorlini a fine partita:

“Oggi abbiamo fatto un’ottima gara. Forse dovevamo sfruttare un attimo di più la superiorità numerica, avrei potuto mettere una punta in più per Tachtisidis che si era appena infortunato e spaccare ulteriormente la squadra, con il senno di poi ritengo sia troppo facile parlare. Credo che abbiamo fatto una buonissima prova contro una squadra che se avesse vinto qui sarebbe stata sola al terzo posto. Gli errori individuali? Sui 10 gol presi nelle ultime tre partite, 7-8 sono arrivati da errori nostri individuali. Non è questione di reparto o di fase difensiva, una palla rinviata male è una pura e semplice palla rinviata male. Occasione persa di vincere? Non credo, venivamo da due partite pesanti e questa cosa la paghi. L’anno scorso forse sta ingannando qualcuno, noi comunque siamo qui e non molliamo”.

Le impressioni di Stefano Pioli:

“Abbiamo giocato bene, purtroppo concretizziamo poco per la mole di gioco che creiamo. Non tiriamo a sufficienza, tre tiri nello specchio su dieci tentativi effettivamente sono pochi. Ciò che mi è piaciuto è stato il fatto che, nonostante l’inferiorità numerica, nel finale abbiamo cercato ugualmente la vittoria. Il fallo di Cavanda? L’errore non è solo dell’autore del fallo, il centrale di parte poteva coprire meglio quella zona. Senza contare poi, inoltre, che la trattenuta non è così vistosa come credevo… Felipe Anderson? Lui ha degli strappi e delle accelerazioni fuori dal comune, non in Italia ma forse anche in Europa. Ciò che deve migliorare sono le scelte, deve diventare maggiormente cinico, razionale e, quindi, decisivo”.

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