La battaglia dialettica tra Claudio Lotito e i contestatori è sempre viva. Contrasti che hanno radici vecchie e profonde, peggiorati per via della stagione deludente dei biancocelesti che probabilmente non riusciranno a qualificarsi in Europa League. I rapporti tra la curva e il presidente laziale, in questa stagione, si sono incrinati del tutto dopo la cessione di Hernanes all’Inter e l’insoddisfacente calciomercato invernale che il club ha condotto nel mese di gennaio. Ma Lotito, secondo molti addetti ai lavori, è anche il dirigente che nel calcio italiano ha cercato di dare un taglio ai rapporti con la tifoseria organizzata. Prandelli non esita ad elogiarlo per questo motivo, in giorni in cui sono numerose le discussioni sugli ultras, in qualsiasi sede:

“Il calcio che vorremmo vedere tutti è la partita, non tutto il resto, purtroppo in questi anni sono diventate protagoniste persone che non dovevano esserlo. La violenza la percepiamo in ogni momento, viviamo in un mondo violento. Io dico: togliamo tutte le barriere poi chi sbaglia, paga. Nel calcio non succede, vuoi perché siamo tutti tifosi. Abbiamo giustificato troppo. Prendete l’esempio di Roma: qui c’è un presidente che ha rotto certi rapporti, Lotito, che vive sotto scorta, eppure non è preso d’esempio, anzi viene sbeffeggiato. Ci sono migliaia di persone che indossano la maglietta con scritto ‘Lotito vattene’. “

Lo stesso Lotito, nominato più volte da molti esponenti del calcio italiano per il suo impegno contro il tifo violento, è intervenuto in merito ai drammatici fatti che hanno preceduto la finale di Coppa Italia per invitare le istituzioni ad attuare una linea durissima nei confronti dei teppisti e delle curve, reputate zone franche dal il numero uno biancoceleste: “Il Daspo non basta, è una sanzione amministrativa che a certi soggetti non crea alcun problema. Quel che serve è la tolleranza zero. Nelle curve si è creata una zona franca, si deve sapere che c’è spaccio di droga, merchandising falso e prostituzione. Per estirparle occorrono processi per direttissima e tolleranza zero“.

Lotito, gettonatissimo e richiestissimo per un’opinione specifica sul problema in queste ore, ha spiegato durante la trasmissione televisiva di Mediaset, “Fatti e Misfatti”, che dietro la contestazione nei suoi confronti ci sarebbero dei tifosi “di professione”:

“Ci sono persone che sulla carta di identità hanno scritto ‘professione tifoso’, e queste persone tentano di influenzare le società o, come succede nel mio caso, provano a farmi vendere il club. Dimenticando che noi abbiamo risanato una società che aveva molti debiti, abbiamo creato un grande settore giovanile che primeggia ovunque, abbiamo portato alla vittoria la prima squadra e creato infrastrutture importanti come la radio ufficiale. La responsabilità oggettiva nel calcio? È assurda, mette le società sotto scacco. Basta un coro e arriva la multa”.

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ultimo aggiornamento: 09-05-2014


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