La Vecchia Signora sfrutta in pieno il turno favorevole casalingo e batte il Chievo, mantenendo invariate le distanze con la Roma che in serata ha battuto la Sampdoria. Tre gol che scacciano via la paura (soprattutto il terzo di Llorente, segnato dopo l’autogollonzo nella porta di Buffon) di fallire un altro appuntamento contro una formazione di Verona, a sette giorni di distanza dal rocambolesco pareggio subito nei secondi finali al Bentegodi. Ora i bianconeri di Antonio Conte sono attesi dal confronto di andata dei sedicesimi di Europa League contro il Trabzonspor, giovedì a Torino. I turchi sono senza allenatore e Conte fa gli scongiuri: si è dimesso Mustafa Resit Akcay e il club turco non ha ancora trovato un sostituto, tanto che per la gara di ieri di campionato ha optato per Hami Mandirali, vice dell’ex allenatore. Una situazione che rievoca, almeno in parte, l’esordio di Roberto Mancini sulla panchina del Galatasaray, proprio contro la Juventus a Torino…

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Contro il Chievo la Juventus ha conseguito la 12 esima vittoria di fila in casa, stesso score della Juve di Capello nel 2005/2006. Prosegue, invece, l’agonia del Chievo che ora è penultimo in classifica: i veneti hanno raccolto appena 18 punti finora: in Serie A i veneti non avevano mai fatto così male nelle prime 23 giornate. I clivensi non vincono da otto turni in campionato. Il Chievo ha battuto la Juventus solo una volta in 22 incontri in Serie A; 15 le vittorie bianconere. Qualche neo anche nella difesa juventina: i bianconeri subiscono gol da sei gare di fila in campionato: non accadeva dal marzo 2011 sotto la guida di Delneri. Contro il Chievo Antonio Conte ha raccolto la 39esima vittoria in casa su 49 partite giocate allo Juventus Stadium. Le parole del tecnico pugliese a fine partita caratterizzate dalla pesante replica nei confronti di Fabio Capello:

“E’ inaudito per una squadra che da tre anni fa cose straordinarie che alcuni giocatori siano presi di mira. Guai a chi tocca i miei calciatori, Guardi a casa sua. Ha vinto due scudetti, ma con una squadra che era un’armata è uscito ai quarti di Champions. Ascolto tutto, sulle mie decisioni, ma ho sentito tante fesserie… C’è più puzza in casa di altri. Dei suoi anni ricordo non tanto gioco e due scudetti revocati. Ma comquneu quelli erano scudetti ampiamente meritati. Quando parlano i guru noi dobbiamo stare zitti, ascoltare e ossequiare… ognuno è libero di esprimersi come vuole, stranamente spesso e volentieri Capello viene a mettere il becco dentro casa di altri. Io mi ricordo gli scudetti di Lippi e di Trapattoni, non ricordo la Juventus di Capello. Non mi ha impressionato in quei due anni: aveva la Juventus più forte però a livello di gioco non mi ha impressionato, quindi mi guarderei bene prima di dire delle fesserie”.

Dall’altra parte Corini già pensa al Catania:

“La Juve è una squadra fortissima, che aveva mille motivazioni dopo il pareggio con il Verona. La squadra ha disputato un primo tempo discreto, nella ripresa abbiamo accorciato e siamo stati vicini al pareggio. La classifica è complicata e difficile. Sto integrando i nuovi, stiamo sviluppando qualcosa che dovrà essere di supporto per queste 14 gare finali. Se facciamo bene possiamo uscire da questo momento delicato. Siamo rimasti in gara fino alla fine, con questo e spirito e questa voglia possiamo lottare fino alla fine per la salvezza. La sfida con il Catania? Domenica sarà una gara importante, anche se non sarà determinante perché il campionato è ancora lungo. Lo affronteremo con uno spirito importante”.

Juventus – Chievo 2-0 | Le foto

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