La Juventus si è laureata Campione d’Italia per quanto riguarda la stagione 2013-14. Come sappiamo, nel caso dei bianconeri, c’è una doppia contabilità, quella ufficiale e quella dettata dal cuore. Trenta o trentadue, fate voi.

Il sigillo al terzo scudetto consecutivo è stato posto dalla Roma, impegnata oggi nella partita in trasferta contro il Catania. L’1-4 rimediato in Sicilia dai giallorossi ha fatto sì che la sfida tra i bianconeri e l’Atalanta, in programma domani sera allo Juventus Stadium, non sia più utile ai fini dell’assegnazione dello scudetto. La partita contro gli orobici, quindi, si trasformerà in una grande festa.

Le dichiarazioni a caldo dei protagonisti più importanti dello scudetto, concesse a Sky e Mediaset Premium, sono già arrivate. Cominciamo dal capitano della Juventus, Gianluigi Buffon. Nelle sue dichiarazioni, il portiere ha elencato quali sono stati i punti cruciali della stagione:

Sicuramente di questi tre anni il primo Scudetto è quello che ha dato grande gioia, perché era il più inaspettato, il primo dopo il ritorno dalla Serie B. Questo titolo invece è un esempio di grande forza. I momenti cruciali sono stati Genova, con la punizione di Pirlo e la vittoria a Sassuolo, che ci ha dato un po’ più di certezza. E’ la seconda volta che mi capita di vincere senza giocare, mi era capitato già una decina di anni fa, però devo dire che c’è molta più soddisfazione nel momento in cui lo si vince in campo dopo aver profuso il massimo sforzo sia fisico che mentale. Però, insomma, devo dire che alla fine quando si vince la soddisfazione e la gratificazione è sempre tanta.

Un altro fautore di questo scudetto, ma in generale della rinascita bianconera soprattutto dopo i difficili anni post-Serie B, è stato sicuramente Beppe Marotta. Il direttore generale della Juventus ha guardato al futuro, ponendosi l’obiettivo del quarto scudetto consecutivo e del miglioramento in ambito europeo:

Ora ci godiamo questo momento straordinario, un’impresa storica per questo club. Complimenti ad Andrea Agnelli e ad Antonio Conte che in tre anni ci ha regalato gioie incredibili, ma onore anche alla Roma che ogni domenica ci ha messo nelle condizioni di dare il massimo. Il merito va a tutte le componenti della società, soprattutto chi lavora dietro le quinte e ha permesso il raggiungimento di questo traguardo. Ora dobbiamo continuare su questa strada, non vogliamo fermarci ma alzare l’asticella: conquistare l’anno prossimo il quarto Scudetto di fila sarà ancora più difficile e anche in Europa vogliamo migliorarci.

Carlos Tevez, con i suoi 19 gol, è sicuramente stato tra i protagonisti del tricolore. Nonostante le delusioni europee, il primo anno “italiano” dell’attaccante ex Manchester City si è rivelato più che positivo con due titoli conquistati e con il tabù europeo (non segnava da cinque anni) che è stato finalmente sfatato. Le sue dichiarazioni:

Aspettavo di vincere lo Scudetto dentro il nostro campo domani, ma va bene lo stesso, possiamo rilassarci un po’. Dopo la partita di lunedì contro il Sassuolo ho capito che quello era stato un passo fondamentale per il titolo, con quella rimonta abbiamo vinto lo Scudetto. Il simbolo di questa vittoria è la squadra, non i singoli: i vari Conte o Tevez senza la squadra non avrebbero fatto la storia come la sta facendo questo gruppo. Oggi è tutto il gruppo a consacrarsi campione d’Italia. Non me l’aspettavo un approccio al campionato italiano così positivo, ma io lavoro per farlo. Vincere uno Scudetto del genere, facendo la storia, merita di festeggiare. La dedica personale va alla mia famiglia.

Terminiamo questa carrellata di dichiarazioni con il commento di uno dei senatori di questa Juventus, Giorgio Chiellini. Il difensore ha individuato nel dualismo con la Roma e nell’intuizione di non aver mai ridimensionato la voglia di vincere e di rimontare dei giallorossi, le motivazioni di questo scudetto dei record:

Non mi era mai capitato di godere senza giocare, è strano, ma va bene lo stesso: l’importante era arrivare all’obiettivo. Ora ci godremo questo traguardo storico, meritato, per il quale abbiamo lavorato duramente per un anno. La nostra forza è stata il non dare mai per sconfitta la Roma: abbiamo dimostrato, con una serie lunga di vittorie, che questo campionato non era ancora chiuso. L’obiettivo nostro era di arrivare a Roma in gita e andremo in gita, come meritiamo, a goderci questo Scudetto. Questo è il titolo dei record, abbiamo fatto una corsa incredibile e storici: ce lo meritiamo e in parte dobbiamo ringraziare la Roma perché ci siamo spinti a vicenda ad andare oltre il 100 per 100.

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