Aggiornamento 17.45 – Ora è ufficiale: il Torino parteciperà alla prossima edizione dell’Europa League al posto del Parma. La decisione è arrivata dall’Alta Corte del Coni che ha bocciato il ricorso della società emiliana, privata della necessaria Licenza Uefa per partecipare alle coppe europee. Come previsto dalla più recente giurisprudenza a nulla è valso il ricorso della società del presidente Ghirardi che ora potrebbe rivolgersi al Tas ma con scarsissime possibilità di avere ragione dai giudici.

A questo punto è ormai praticamente certo che dopo vent’anni d’attesa il Torino Calcio tornerà a disputare una partita ufficiale in una competizione continentale, il turno preliminare (ad eliminazione diretta) già in programma il 31 luglio e il 7 agosto.

Parma senza licenza Uefa, la decisione dell’Alta Corte

Oggi finalmente sapremo quale squadra italiana giocherà il terzo turno preliminare di Europa League quest’estate. Il verdetto non ce lo consegnerà il campo, bensì l’Alta Corte del Coni. Sul rettangolo verde il diritto a partecipare alla prossima Europa League se l’è guadagnato il Parma all’ultima giornata ma, per sua sfortuna, proprio quest’anno sta avendo difficoltà ad ottenere la licenza Uefa. In un primo momento il problema era anche il Tardini, al quale servirebbero dei lavori di adeguamento per rientrare negli standard Uefa, ma questo scoglio gli emiliani l’hanno superato indicando il Braglia di Modena come stadio per le partite europee.

Resta ancora in ballo invece un ritardo nel pagamento di una quota Irpef su una cifra di “appena” 300mila, una bazzecola nel mondo del calcio. La somma in questione, che il Parma era convinto di non dover pagare nel momento in cui gli è stata richiesta, è stata regolarmente saldata quando è stato fatto notare l’errore di interpretazione di una norma. In sostanza, le cose sono andate così: il Parma la scorsa estate ha pagato in anticipo, ad alcuni giocatori ceduti in prestito, la differenza tra lo stipendio che avrebbero percepito se fossero restati agli ordini di Donadoni e quello che gli avrebbe garantito il club nel quale andavano a giocare.

Solitamente questo saldo si fa al termine della stagione in un’unica soluzione, ma per venire incontro alle esigenze di alcuni dei calciatori, probabilmente anche per convincerli ad accettare la cessione a titolo temporaneo, il Parma ha deciso di pagare subito il dovuto. La Figc ha contestato il mancato pagamento dell’Irpef su questo saldo di stipendi, che il Parma era convinto di poter versare al termine del campionato anche se il pagamento era avvenuto mesi prima. Un semplice fraintendimento, del tutto chiarito, che ora rischia di costare carissimo a Ghirardi.

Purtroppo per le regole Uefa non è sufficiente aver regolarizzato la propria posizione in un secondo momento. Per il regolamento un ritardo equivale ad un mancato pagamento: una vera follia. L’avvocato del club emiliano ha presentato ricorso all’Alta Corte del CONI, che equivale alla Cassazione per lo sport italiano, dopo la seconda bocciatura da parte dell’irremovibile FIGC.

Ieri c’è stata la discussione davanti all’Alta Corte, nella quale il Parma ha provato a far valere la ragionevolezza visto che si è trattato di un banale errore amministrativo, nel quale possono incappare tutti una volta nella vita. Oggi l’Alta Corte comunicherà la decisione definitiva in merito, che potrebbe anche consentire al Torino, regolarmente munito di licenza Uefa, di prendere parte all’Europa League al posto dei parmigiani.

Nel caso di un nuovo esito negativo, il Parma ha già pronto un ricorso d’urgenza al Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport) di Losanna, ma i precedenti non lasciano ben sperare. Già l’anno scorso, infatti, il Tas respinse i ricorsi di Malaga e Rayo Vallecano, entrambe escluse dalle competizioni Uefa per alcuni ritardi nei pagamenti (per cifre però notevolmente superiori), consentendo al Siviglia di prendere parte all’Europa League, che ha anche vinto il 14 Maggio scorso allo Juventus Stadium di Torino contro i portoghesi del Benfica.

Al dibattimento di ieri ha chiesto ed ottenuto di prendere parte anche il Torino, che non vede l’ora di soffiare il posto al Parma. Una caduta di stile secondo il Presidente Ghirardi, che si è detto stupito dal comportamento di Cairo:

“Confido che chi ha meritato sul campo dopo un campionato difficile, una realtà di provincia che rinasce dopo il più grande crack della nostra nazione e forse d’Europa, abbia e ottenga rispetto. Mi meraviglio del Torino, ho ricevuto la telefonata dal mio grande amico Urbano Cairo che mi ha fatto i complimenti per aver vinto sul campo l’Europa League, credo che lo stesso Cairo non sia d’accordo a dover partecipare a questa coppa perché lo sport è un gioco. È il gioco del calcio”.

Effettivamente il Torino poteva evitare di mettere il becco in questa faccenda. Li riguarda sicuramente, ma solo in via indiretta visto che sul campo il diritto a giocare l’Europa League se l’è guadagnato il Parma. Voler presenziare al dibattimento è stata una mossa poco signorile.

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ultimo aggiornamento: 29-05-2014


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