Gli inglesi il gioco del calcio lo hanno inventato, nonostante ciò la nazionale dei Tre Leoni raramente è riuscita a brillare in campo internazionale. L’unico successo è quello del 1966 in casa, mondiale vinto ai danni della Germania, non c’è nient’altro nella bacheca di questa squadra che è l’unica tra quelle che hanno vinto almeno un campionato del mondo a non aver mai vinto l’Europeo. C’è grande attesa per l’Inghilterra che esordirà sabato prossimo proprio contro l’Italia a Manaus, la squadra di Hodgson è un mix di gioventù ed esperienza. Il capitano sarà Gerrard, il giocatore più talentuoso rimane Rooney ma non mancano le frecce nella faretra del ct inglese.

Il punto di forza della squadra è sicuramente il centrocampo, oltre al già citato Gerrard il reparto può contare sull’esperienza di Lampard e sul talento cristallino di gente come Wilshere, Sterling e Oxlade-Chamberlain. Quest’ultimo è attualmente infortunato, problemi al ginocchio dopo l’ultima amichevole pareggiata 2-2 contro l’Ecuador, ma Hodgson è fiducioso e confida in un suo recupero, per questo ha deciso di non sostituirlo con nessuno. Da segnalare anche Lallana, il centrocampista del Southampton è una delle rivelazioni dell’ultima stagione di Premier League ed è uno degli inglesi da seguire con attenzione, così come è da segnare sul taccuino il nome di Ross Barkley, centrocampista ventenne dell’Everton.

L’Inghilterra non parte con un obbiettivo dichiarato, bisogna provare ad andare il più lontano possibile, per farlo bisognerà partire dal superamento del primo turno. Hodgson è molto ottimista e rispondendo alle domande nel corso di un forum con i tifosi ha detto che il sogno mondiale è possibile: “Possiamo vincere il Mondiale? Che andremmo a fare in Brasile se non ci credessimo? Quello che mi rende ottimista è il fatto che sia un torneo con partite a eliminazione diretta. Posso garantire che tutti i giocatori daranno il 100% per la vittoria finale anche se sono consapevoli delle difficoltà. Mi piace pensare che supereremo il girone, stiamo lavorando per questo”. I primi novanta minuti contro l’Italia ci diranno molto delle ambizioni dell’Inghilterra.

La storia dell’Inghilterra ai Mondiali

La prima partecipazione dell’Inghilterra ad un Mondiale è arrivata dopo la guerra, nel 1950, gli inglesi avevano snobbato le prime tre edizioni dicendo di essere troppo superiori agli altri per poter competere, i veri motivi erano piuttosto delle divergenze con la Fifa da cui smisero di far parte da 1928. La verità è che poi questa superiorità non sono riusciti a dimostrarla. Nel 1950, al loro esordio, furono eliminati al primo turno, un’umiliazione. Dovranno aspettare fino al 1966 per trionfare, il mondiale di casa è tutt’ora il successo più grande di questa squadra che riuscì nell’impresa di eliminare il Portogallo di Eusebio in semifinale e ad avere la meglio sulla Germania in finale. L’edizione del 1986 fu segnata dall’eliminazione per mano dell’Argentina, la partita dello storico gol di mano di Maradona e dell’altrettanto storia azione personale del Pibe de Oro che dribllò mezza Inghilterra prima di andare a superare Shilton. Il quarto posto a Italia 1990 è il secondo miglior risultato nella storia degli inglesi. In tre occasioni la nazionale dei Tre Leoni non ha centrato la qualificazione, nel 1974, nel 1978 e nel 1994.

Le qualificazioni a Brasile 2014

L’Inghilterra arriva in Brasile dopo aver vinto il Gruppo H di qualificazione. Pur non avendo perso nemmeno una partita la squadra di Hodgson ha dovuto aspettare fino all’ultimo per festeggiare. Dopo aver rivaleggiato a lungo con il Montenegro, si è ritrovata come avversario principale l’Ucraina con la quale ha pareggiato entrambi gli incontri. Decisiva per staccare il biglietto per il Brasile è stata la vittoria contro la Polonia, un 2-0 firmato Rooney e Gerrard che ha scacciato via il fantasma del fallimento, contro un avversario, i polacchi, che già nel 1974 era risultato fatale per l’approdo ai Mondiali. Il girone è stato chiuso con 22 punti frutto di sei vittorie e quattro pareggi, decisamente meno bene rispetto a quattro anni fa quando, con Fabio Capello in panchina, collezionarono 27 punti su 30 disponibili.

L’allenatore: Roy Hodgson

Carriera strana quella di Hodgson, un giramondo che solo in questi ultimi anni si è stabilito nella sua Inghilterra. Dopo una carriera da calciatore non esaltante (ha sfiorato il professionismo con il Crystal Palace, per poi giocare sempre nelle serie minori), ha iniziato ad allenare partendo dalla panchina dell’Halmstad, un vero e proprio amore il suo per la Svezia, tanto che poi guiderà anche Orebro e Malmo. La sua prima esperienza da selezionatore di una nazionale arriva nel 1992 quando viene chiamato ad allenare la Svizzera dopo l’esperienza alla guida del Neuchâtel Xamax. Poi ci sarà lo sbarco in Italia, l’avventura all’Inter non si rivela fortunata, conquista la finale di Coppa Uefa ma viene sconfitto dallo Schalke. In Italia torna nel 2001 per allenare l’Udinese, gli scarsi risultati lo portano all’esonero. Diventa ct prima degli Emirati Arabi Uniti e poi della Finlandia. In patria siede sulle panchine di Fulham, Liverpool (in sostituzione di Benitez) e WBA. Diventa ct della nazionale inglese nel 2012 firmando un quadriennale. In carriera ha vinto quattro campionati svedesi e due coppe di Svezia, un campionato danese con il Copenhagen e, sempre con la squadra della capitale, una coppa di Danimarca.

La rosa dei 23

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Portieri: Hart (Manchester City), Forster (Celtic), Foster (WBA).

Difensori: Johnson (Liverpool), Cahill (Chelsea), Smalling (Manchester Utd), Jones (Manchester Udt), Jagielka (Everton), Baines (Everton), Shaw (Southampton).

Centrocampisti: Gerrard (Liverpool), Lampard (Chelsea), Henderson (Liverpool), Milner (Manchester City), Wilshere (Arsenal), Lallana (Southampton), Sterling (Liverpool), Oxlade-Chamberlain (Arsenal), Barkley (Everton).

Attaccanti: Rooney (Manchester Utd), Welbeck (Manchester Utd), Sturridge (Liverpool), Lambert (Southampton).

Il Gruppo D e il calendario dell’Inghilterra

Il gruppo con più mondiali in bacheca, 7 in tutto, è anche uno dei più duri di questo mondiale. L’Inghilterra si gioca tutto nei primi 180 minuti. Esordirà con l’Italia e poi cinque giorni dopo se la vedrà con l’Uruguay. Da queste due partite si deciderà il futuro della squadra, l’ultima sfida con il Costa Rica in un caso o nell’altro potrebbe essere inutile. Fare previsioni è difficile se non impossibile, questa squadra, da sempre, è capace di tutto e del suo contrario. Potrebbe essere la sorpresa del torneo.

14 giugno 2014, ore 18:00 (ore 24:00) – Manaus, Arena Amazonia
Inghilterra – Italia

19 giugno 2014, ore 16:00 (ore 21:00) – San Paolo, Corinthians Arena
Uruguay – Inghilterra

24 giugno 2014, ore 13:00 (ore 18:00) – Belo Horizonte, Estadio Mineirao
Costa Rica – Inghilterra

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